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lunedì 7 giugno 2010

Che fine hanno fatto gli aiuti per Gaza?

Scritto il 2010-06-07 in News

An-Nasira (Nazareth) - Infopal. Gli occupanti israeliani continuano a trattenere da una settimana le navi della Freedom Flotilla assaltate in acque internazionali il 31 maggio da parte della Marina israeliana, che ha ucciso e ferito diversi partecipanti al convoglio umanitario.

I parlamentari che hanno partecipato alla Flotilla e alle attività della Campagna Europea contro l'embargo, stanno presentando a Israele richieste affinché le sette navi sequestrate vengano restituite ai loro proprietari, in modo che tutti gli aiuti che contengono possano andare alle persone che li aspettano.

La parlamentare tedesca che era a bordo della Flotilla è tra coloro che reputano necessario che gli aiuti arrivino al più presto nella Striscia di Gaza: "Israele deve restituire ai suoi proprietari le navi della Freedom Flotilla di cui s'è impossessato, facendo arrivare gli aiuti nella Striscia di Gaza sotto embargo".

Al momento, non si sa che fine hanno fatto le sette navi e gli aiuti che contengono.

Le sette navi predate da Israele in acque internazionali sono: una nave cargo kuwaitiana battente bandiera del Kuwayt e della Turchia; una nave cargo finanziata dall'Algeria; una nave cargo finanziata dalla Svezia e dalla Grecia; una nave cargo dell'Irlanda, del "Free Gaza"; tre navi passeggeri, tra cui: la "8.000", dal numero dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, e quella turca "Mavi Marmara", dove si è consumato l'assassinio di almeno dieci passeggeri, per lo più turchi.

A bordo di queste navi si trovavano complessivamente 750 paseggeri, da oltre 40 Paesi, tra cui 44 personalità europee ed arabe della politica e della cultura (anche 10 parlamentari algerini); il carico era composto da oltre 10.000 tonnellate di aiuti medici e materiali da costruzione, tra cui 100 casette prefabbricate per aiutare chi non ha più una casa e 500 carrozzelle elettriche per aiutare chi è rimasto invalido dopo l'aggressione sionista dell'inverno 2008-2009 che ha lasciato dietro di sé circa 1.400 morti e migliaia di feriti, tra cui centinaia di mutilati ed invalidi.

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