CHI VIVE NELLA LOTTA MUORE LIBERO
con tutto il fervore rivoluzionario
le compagne ed i compagni
hasta siempre Salvatore, Zio Antonio e Claudio

SENZA RAPPRESENTANZA NÉ ISTITUZIONE
NEL TUO RICORDO PER LA RIVOLUZIONE

sabato 14 luglio 2012

lunedì 9 luglio 2012

I Comitati di Quartiere ospitano

VENERDÌ 13 LUGLIO
 h 18 presentazione del libro
TRAFFICANTI sulle piste di veleni, armi, rifiuti









 La Rete dei Comitati per i Beni Comuni
come prima iniziativa promuove su tutto il territorio regionale
la presentazione del libro

“Trafficanti. Sulle piste di veleni, armi, rifiuti”
di Andrea Palladino, giornalista de “Il Fatto Quotidiano” e “Il Manifesto”

Per parlare di beni comuni bisogna comprendere i meccanismi e le dinamiche politiche e/o malavitose (e i loro intrecci) che minacciano i beni comuni e che, di fatto, rappresentano un ostacolo a una gestione trasparente, efficace e partecipata.

Con Andrea Palladino metteremo proprio il "dito nella piaga", quella degli interessi privati (e, spesso, criminali) che sono alla base, poi, dei processi di privatizzazione.

venerdì 6 luglio 2012

presidio 12 luglio-rotonda lungomare Taranto






Il 13 Luglio 2012 la cassazione si pronuncerà sui 100 anni di carcere comminati in secondo grado ai 10 imputati per devastazione e saccheggio del G8 di Genova 2001.
Poche ore fa lo Stato si è autoassolto per la mattanza della scuola diaz attraverso condanne farsa tutte indultate  e qualche piccola sospensione dal servizio di alcuni dei poliziotti protagonisti dell'irruzione nella scuola dormitorio ( non dimenticando le promozioni già avvenute negl'anni per i funzionari di pubblica sicurezza dell'apparato repressivo dello Stato che hanno guidato le operazioni in quei giorni); mentre i 10 compagn* imputat* diventano il capro espiatorio per soffocare e reprimere tutte le 350.000 persone presenti a Genova.

I comitati di Quartiere di Taranto e il C.M.A. Taranto organizzano un presidio di solidarietà e controinformazione il 12 Luglio alla rotonda del lungomare di Taranto con testimonianze, volantinaggi, proiezioni e mostre fotografiche... invitiamo tutti a partecipare e firmare la petizione on-line per l'annullamento del reato di devastazione e saccheggio.


APPELLO ALLA SOCIETÀ CIVILE E AL MONDO DELLA CULTURA
La gestione dell’ordine pubblico nei giorni del G8 genovese del luglio del 2001, rappresenta una ferita ancora oggi aperta nella storia recente della repubblica italiana.
Dieci anni dopo l’omicidio di Carlo Giuliani, la “macelleria messicana” avvenuta nella scuola Diaz, le torture nella caserma di Bolzaneto e dalle violenze e dai pestaggi nelle strade genovesi, non solo non sono stati individuati i responsabili, ma chi gestì l’ordine pubblico a Genova ha condotto una brillante carriera, come Gianni De Gennaro, da poco nominato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Mentre lo Stato assolve se stesso da quella che Amnesty International ha definito “la più grande sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”, il prossimo 13 luglio dieci persone rischiano di diventare i capri espiatori e vedersi confermare, in Cassazione, una condanna a cento anni di carcere complessivi, in nome di un reato, “devastazione e saccheggio”, che rappresenta uno dei tanti detriti giuridici, figli del codice penale fascista, il cosiddetto Codice Rocco.
Un reato concepito nel chiaro intento, tutto politico, di perseguire chi si opponeva al regime fascista. Oggi viene utilizzato ipotizzando una “compartecipazione psichica”, anche quando non sussiste associazione vera e propria tra le persone imputate. In questo modo si lascia alla completa discrezionalità politica degli inquirenti e dei giudici il compito di decidere se applicarlo o meno.
E’ inaccettabile che, a ottant’anni di distanza, questa aberrazione giuridica rimanga nel nostro ordinamento e venga usata per condannare eventi di piazza così importanti, che hanno coinvolto centinaia di migliaia di persone, come le mobilitazioni contro il G8 a Genova nel 2001.
Non possiamo permettere che dopo dieci anni Genova finisca così, per questo facciamo appello al mondo della cultura, dello spettacolo, ai cittadini e alla società civile a far sentire la propria voce firmando questo appello che chiede l’annullamento della condanna per devastazione e saccheggio per tutti gli imputati e le imputate.
Per una battaglia che riguarda la libertà di tutte e tutti.
Assemblea di supporto ai e alle 10 di Genova 2001