CHI VIVE NELLA LOTTA MUORE LIBERO
con tutto il fervore rivoluzionario
le compagne ed i compagni
hasta siempre Salvatore, Zio Antonio e Claudio

SENZA RAPPRESENTANZA NÉ ISTITUZIONE
NEL TUO RICORDO PER LA RIVOLUZIONE

martedì 23 agosto 2011

Bene, bravi, bis!


Mentre in questi caldi mercoledì d'agosto la città vecchia di Taranto si riempie di suoni, luci e colori, all'ombra della cosiddetta “Rigenerazione Urbana” c'è chi, con la zampino degli Industriali e dei Costruttori, lavora alla svendita del patrimonio immobiliare comunale dell'isola ai privati ed alla costruzione di una nuova, più subdola, macchina del consenso.

Questo accade in una città vittima di una strage ambientale, che ha lasciato impunemente avvelenare aria, terra e acqua fino al punto di condannare a morte certa persino le sue risorse migliori (come la mitilicoltura) e che ha cementato sui muri di un'isola volutamente lasciata in preda all'abbandono e al degrado 365 giorni l'anno le ruberie e le speculazioni di URBAN II. Dove manca persino l'acqua e servizi sociali e non si è in grado di mettere in pratica una seria gestione dei rifiuti e dei beni comuni. Accade, ad esempio, che politicanti senza scrupoli e le solite consorterie clientelari legate alla grande industria e alle lobbies militari indossano oggi la “giacca nuova” del mecenatismo e dell'ambientalismo, e si preparano ad imbandire la tavola della prossima truffa ai danni dei cittadini di Taranto e degli abitanti della città vecchia. Perchè molto probabilmente domani, spente le luci e spariti i lustrini dei “mercoledì nell'isola”, chi fa gli interessi di chi per anni ci ha colonizzato e inquinato, facendo enormi profitti e non pagando neanche un centesimo per i danni permanenti e irreversibili prodotti, continuerà indisturbato a perseguire i propri obiettivi economici, mentre ai tarantini, abbagliati, resterà l'illusione di “aver partecipato” al cambiamento.

Ma di realmente partecipato, nei nuovi progetti da 7 milioni di euro che riguardano la rigenerazione urbana della città vecchia, non si è visto proprio nulla, come nulla è dato sapere agli abitanti dell'isola, già privati di beni e servizi essenziali, sul futuro, soprattutto dal punto di vista delle politiche abitative, che li aspetta.

E se le stesse persone che oggi sponsorizzano il cambiamento e che allo stesso tempo fanno gli interessi di chi ci ha avvelenato e posto in una condizione di subalternità, domani le rivedremo anche nelle prossime campagne elettorali, avremo la certezza che niente di buono, o di nuovo, si prepara.

E invece ora di costruire realmente e dal basso il cambiamento, cominciando dal riconoscere per  tempo le “nuove” manovre dei soliti, vecchi speculatori. Mò avaste.


MERCOLEDI 24 AGOSTO c/o il COMITATO DI QUARTIERE di Via Paisiello, a partire dalle ore 20: “Da URBAN II alla RIGENERAZIONE URBANA. Storie di ordinaria speculazione”. Videoinchiesta sulle politiche di riqualificazione nella Città vecchia.

A seguire, selezioni musicali electro techno minimal live a cura dei dj Patchsy & Brusca.

sabato 6 agosto 2011

sull'isola che vogliamo

Il comitato di quartiere città vecchia sostiene tutte le associazioni e i cittadini che con onestà intellettuale si spendono sul territorio per una riqualificazione urbana-sociale e culturale del quartiere città vecchia.
L'isola che vogliamo è viva ed è espressione di creatività in tutto il suo tessuto, è un'isola che si riappropria del diritto ad esistere e ad essere parte integrante di tutta la città, è un'isola in cui i servizi diventano reali, in cui l'acqua (pubblica) non viene a mancare mai, è un'isola in cui l'illuminazione diventa costante e capillare, un'isola non lasciata all'abbandono ed al degrado, un'isola che non sia pulita solo nei luoghi di passeggio in occasioni sporadiche (San Cataldo, Settimana Santa, eventi vari), un'isola in cui le speculazioni edilizie non trovano posto, in cui la grande truffa di Urban II è stata completamente smascherata, un'isola che possa vivere la sua quotidianità e non sia costretta a sopravvivere tra degrado scempio ed abbandono, è un'isola in cui esiste una scuola popolare e dei percorsi di educazione popolare tesi alla trasformazione del contesto in cui si vive... vogliamo un'isola in cui i suoi abitanti abbiano la possibilità di vivere dignitosamente organizzandosi ed autorganizzandosi: dallo smaltimento dei rifiuti fino alla riqualificazione delle piazze e delle strade... insomma non vogliamo un'isola abbandonata alla speculazione edilizia e destinata a divenire vetrina per pochi visitatori, ma un'isola che cosciente del suo essere cuore storico e culturale della città trova il suo ruolo nei processi di trasformazione della città intera.


COMITATO DI QUARTIERE
CITTA' VECCHIA