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martedì 6 gennaio 2009

Appello di solidarietà con il popolo palestinese

solidarietà con la Palestina

In queste ore la Striscia di Gaza è stata trasformata in una trappola mortale: l’esercito israeliano ha già fatto centinaia di morti e migliaia di feriti che moriranno nelle prossime ore, perché gli ospedali sono al collasso già da due anni a causa dell' embargo che ha bloccato anche i medicinali. I palestinesi di Gaza sono chiusi da ogni lato, dai militari israeliani e da quelli egiziani, sottoposti a micidiali bombardamenti e impediti a uscire da questo nuovo “ghetto di Varsavia” per cercare rifugio, alimenti, assistenza medica e protezione.

Gaza è assediata per terra e per mare da due anni: sono chiusi in trappola un milione e ottocentomila persone. La tregua non è stata rotta da Hamas o dalle altre organizzazioni palestinesi attive nella Striscia di Gaza, come dice la maggior parte dell'informazione occidentale, ma dalle autorità israeliane che durante la tregua hanno ucciso 25 palestinesi, effettuato arresti e rastrellamenti in Cisgiordania, mantenuto chiusi i valichi impedendo ai palestinesi di Gaza di entrare, uscire o ricevere i rifornimenti necessari per sopravvivere. Lanciare dei razzi è stata la carta che alcuni militanti palestinesi hanno tentato per rompere l' assedio, visto che la marina israeliana ha bloccato, tentando di speronarla, l'ultima delle navi pacifiste che portava a Gaza generi di prima necessità. Ogni equivalenza tra il lancio di razzi palestinesi a dicembre e i feroci bombardamenti israeliani è una ingiuria alla verità e alla giustizia.

Va precisato che il conflitto israelo-palestinese non è né millenario né religioso, e non ha nulla a che vedere con la sopravvivenza della popolazione ebraica: la Palestina è una terra dove numerose etnie e religioni hanno sempre coesistito (per esempio, un quarto della popolazione palestinese è cristiana) e non si può usare l’argomento dell’Olocausto, dato che i palestinesi non hanno nulla a che vedere con le atrocità della Germania nazista e dell’Italia fascista. Ma la funzione di sentinella strategica dell'Occidente consente ai governi israeliani di infischiarsi dal 1947 di qualsiasi risoluzione ONU, mentre per l'Iraq ignorarne una è stato pretesto formale per scatenare una guerra. Non solo, nelle ultime settimane non c’è nemmeno, da parte delle Nazioni Unite, una delle solite condanne retoriche e senza conseguenze pratiche nei confronti dello Stato di Israele.

Motivo contingente dell'operazione militare israeliana è il tentativo di instaurare un governo collaborazionista a Gaza: il ministro israeliano Tzipi Livni ha confermato che l’offensiva militare andrà avanti fino a quando non ci sarà un nuovo equilibrio di potere funzionale agli interessi israeliani. Sulla situazione in Palestina, inoltre, emergono le gravissime complicità dell’Egitto, che é arrivato a schierare le forze armate ai confini, facendo sparare contro i palestinesi che cercavano di fuggire dalla trappola di Gaza cercando rifugio e protezionein Egitto. Anche gli stati arabi sostanzialmente coprono l'operazione, mentre la popolazione di quei paesi, scende in massa in piazza per dimostrare la propria solidarietà nei confronti dei palestinesi (3 milioni di persone solo in Marocco)

I governi europei (incluso quello italiano) hanno preso posizioni formalmente equidistanti sulla mattanza in corso. Hanno però accettato e sostenuto l'embargo contro i palestinesi di Gaza ed hanno mantenuto i rapporti di collaborazione militare, scientifica, economica con le istituzioni israeliane. Il governo israeliano ha messo non solo l’Europa ma anche la nuova amministrazione USA di fronte al fatto compiuto, potendo godere di un livello di impunità per i propri crimini di guerra e contro l’umanità che la storia dal dopoguerra a oggi non ha assicurato a nessun altro stato.

Fino a quando vedremo, sentiremo e leggeremo nei mezzi di comunicazione che tutto ciò che sta accadendo oggi a Gaza, ieri in Cisgiordania e prima in Libano è colpa di coloro che sono aggrediti e massacrati e non dell’esercito israeliano, che cerca in tutti i modi di far scomparire dalla faccia della terra la Palestina?

Fino a quando continuerà la campagna per “giustificare l’ingiustificabile”, chiamando terroristi i membri di Hamas, gli unici vincitori delle elezioni più trasparenti che si sono celebrate in Medio Oriente?

Fino a quando ascolteremo quelle voci ipocrite che dicono di cercare “una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese” senza dire alcunché sulla politica dello Stato d’Israele, preferendo creare la teoria dell’equidistanza, che mette sullo stesso piano sia i carnefici che le vittime?

Fino a quando lasceremo morire la Palestina, occupata da un esercito i cui metodi sono di una ferocia inaudita, senza dire nulla?

Il popolo palestinese vive un momento estremamente difficile dal quale potrebbe uscire ridotto ad una esclusiva questione umanitaria che negherebbe la sua aspirazione ad avere i diritti che spettano a ogni popolo.

Chiediamo che il massacro in corso cessi immediatamente, che si assicurino ai palestinesi i diritti che spettano a ogni popolo, che sia ristabilita la corretta informazione.

Invitiamo tutte le associazioni, i partiti, i collettivi e le realtà organizzate presenti sul territorio a firmare questo appello.

adesioni al 09/01/09: Comitati di quartiere Taranto, csoa cloro rosso, confederazione cobas, slai cobas, sinistra critica, presidio permanente No discariche, UDAP, ARCI Grottaglie, Comitato per Taranto, Primavera radio,Gigi Pulpito esecutivo regionale RdB/CUB Puglia, ARCI Provincia Taranto, Cosimo Borraccino presidente del gruppo P.d.C.I. in consiglio regionale, Calvani Annagiulia responsabile gruppo P.d.C.I. in consihglio regionale


invitiamo chiunque voglia sottoscrivere l'appello ad inviare le proprie adesioni all'indirizzo: palestinaAIpalestinesi@gmail.com

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