CHI VIVE NELLA LOTTA MUORE LIBERO
con tutto il fervore rivoluzionario
le compagne ed i compagni
hasta siempre Salvatore, Zio Antonio e Claudio

SENZA RAPPRESENTANZA NÉ ISTITUZIONE
NEL TUO RICORDO PER LA RIVOLUZIONE

sabato 14 luglio 2012

lunedì 9 luglio 2012

I Comitati di Quartiere ospitano

VENERDÌ 13 LUGLIO
 h 18 presentazione del libro
TRAFFICANTI sulle piste di veleni, armi, rifiuti









 La Rete dei Comitati per i Beni Comuni
come prima iniziativa promuove su tutto il territorio regionale
la presentazione del libro

“Trafficanti. Sulle piste di veleni, armi, rifiuti”
di Andrea Palladino, giornalista de “Il Fatto Quotidiano” e “Il Manifesto”

Per parlare di beni comuni bisogna comprendere i meccanismi e le dinamiche politiche e/o malavitose (e i loro intrecci) che minacciano i beni comuni e che, di fatto, rappresentano un ostacolo a una gestione trasparente, efficace e partecipata.

Con Andrea Palladino metteremo proprio il "dito nella piaga", quella degli interessi privati (e, spesso, criminali) che sono alla base, poi, dei processi di privatizzazione.

venerdì 6 luglio 2012

presidio 12 luglio-rotonda lungomare Taranto






Il 13 Luglio 2012 la cassazione si pronuncerà sui 100 anni di carcere comminati in secondo grado ai 10 imputati per devastazione e saccheggio del G8 di Genova 2001.
Poche ore fa lo Stato si è autoassolto per la mattanza della scuola diaz attraverso condanne farsa tutte indultate  e qualche piccola sospensione dal servizio di alcuni dei poliziotti protagonisti dell'irruzione nella scuola dormitorio ( non dimenticando le promozioni già avvenute negl'anni per i funzionari di pubblica sicurezza dell'apparato repressivo dello Stato che hanno guidato le operazioni in quei giorni); mentre i 10 compagn* imputat* diventano il capro espiatorio per soffocare e reprimere tutte le 350.000 persone presenti a Genova.

I comitati di Quartiere di Taranto e il C.M.A. Taranto organizzano un presidio di solidarietà e controinformazione il 12 Luglio alla rotonda del lungomare di Taranto con testimonianze, volantinaggi, proiezioni e mostre fotografiche... invitiamo tutti a partecipare e firmare la petizione on-line per l'annullamento del reato di devastazione e saccheggio.


APPELLO ALLA SOCIETÀ CIVILE E AL MONDO DELLA CULTURA
La gestione dell’ordine pubblico nei giorni del G8 genovese del luglio del 2001, rappresenta una ferita ancora oggi aperta nella storia recente della repubblica italiana.
Dieci anni dopo l’omicidio di Carlo Giuliani, la “macelleria messicana” avvenuta nella scuola Diaz, le torture nella caserma di Bolzaneto e dalle violenze e dai pestaggi nelle strade genovesi, non solo non sono stati individuati i responsabili, ma chi gestì l’ordine pubblico a Genova ha condotto una brillante carriera, come Gianni De Gennaro, da poco nominato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Mentre lo Stato assolve se stesso da quella che Amnesty International ha definito “la più grande sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”, il prossimo 13 luglio dieci persone rischiano di diventare i capri espiatori e vedersi confermare, in Cassazione, una condanna a cento anni di carcere complessivi, in nome di un reato, “devastazione e saccheggio”, che rappresenta uno dei tanti detriti giuridici, figli del codice penale fascista, il cosiddetto Codice Rocco.
Un reato concepito nel chiaro intento, tutto politico, di perseguire chi si opponeva al regime fascista. Oggi viene utilizzato ipotizzando una “compartecipazione psichica”, anche quando non sussiste associazione vera e propria tra le persone imputate. In questo modo si lascia alla completa discrezionalità politica degli inquirenti e dei giudici il compito di decidere se applicarlo o meno.
E’ inaccettabile che, a ottant’anni di distanza, questa aberrazione giuridica rimanga nel nostro ordinamento e venga usata per condannare eventi di piazza così importanti, che hanno coinvolto centinaia di migliaia di persone, come le mobilitazioni contro il G8 a Genova nel 2001.
Non possiamo permettere che dopo dieci anni Genova finisca così, per questo facciamo appello al mondo della cultura, dello spettacolo, ai cittadini e alla società civile a far sentire la propria voce firmando questo appello che chiede l’annullamento della condanna per devastazione e saccheggio per tutti gli imputati e le imputate.
Per una battaglia che riguarda la libertà di tutte e tutti.
Assemblea di supporto ai e alle 10 di Genova 2001

giovedì 21 giugno 2012

giovedì 5 luglio






GIOVEDÌ 5 LUGLIO
IL COMITATO DI QUARTIERE PRESENTA:

PINO MASI 
&
THE TRIBAL KARMA ART ENSEMBLE
con Giulio Buffo

start ore 21.00


PIAZZA MONTEOLIVETO -CITTÀ VECCHIA- TARANTO

giovedì 17 maggio 2012

giovedì 26 aprile 2012

venerdì 4 maggio



VENERDÌ 4 MAGGIO 2012

AL COMITATO DI QUARTIERE CITTÀ VECCHIA

presentazione del libro

PARTIGIANI E ANTIFASCISTI di Terra d'Otranto -Lecce,Brindisi e Taranto-
di Pati Luceri


dalle ore 19,30 incontro con l'autore
a seguire cena popolare e musica diffusa


a seguire l'introduzione dell'autore:

Ancora un sogno che vedo realizzato, frutto di una ricerca meravigliosa, desiderata e conquistata, passo dopo passo, nome aggiunto a nome, ognuno dei quali andrebbe scolpito in caratteri d’oro, perché ognuno ci rimanda al ricordo di sacrifici inenarrabili, da parte di uomini e donne della nostra Terra, - l’antica e sempre cara Terra d’Otranto, - fra scioperi e lotte, ammonizioni e diffide, carcere e tortura, confino e clandestinità, lotta partigiana in montagna o guerrigliera nelle città, fra i GAP e le SAP, senza che, MAI, la DIGNITAdi UOMINI e DONNE LIBERE fosse stata scalfita, nemmeno nei Lager.
 Ho voluto focalizzare la mia ricerca non solo al territorio della provincia di Lecce, ma anche a quello di Brindisi e Taranto, per mandare un segnale alle nuove generazioni che gli antifascisti ed i partigiani c’erano anche da noi e che la nostra Terra non è stata soltanto la Terra degli Starace,  ma anche quella degli Stampacchia, dei Pandiani, dei Mellone, dei Sozzo, dei Gigante, dei Refolo, degli Arditi del popolo di Taranto vecchia, degli eroici lavoratori della Repubblica popolare neretina nonché, infine, di quelle formidabili decine di INTERNAZIONALISTI SALENTINI che hanno saputo abbandonare gli affetti più cari, senza alcuna costrizione o promessa di sussidio, per andare ad ingrossare le BRIGATE garibaldine, repubblicane e anarchiche, accorse da tutto il mondo, a difesa della Repubblica Spagnola contro le insidie di Francisco FRANCO e degli alleati nazifascisti di Hitler e Mussolini
Fino a ieri, TUTTI, in provincia di Lecce, quando si è parlato dei nostri fratelli e sorelle partigiane, hanno parlato di SETTECENTO Combattenti della Guerra di liberazione (partigiani, patrioti, staffette partigiane, cooperatori e benemeriti), e in molti hanno pensato che la cifra fosse gonfiata, anche perché MAI c’è stata una ricerca approfondita sull’argomento e gli stessi nomi presenti in un libello dell’ANPI, ormai datato e che risale al 1984, riportava solo un elenco di appena 300 nominativi.
È vero, la cifra è sbagliata, ma per difetto! Non era MAI stata svolta, finora, UNA RICERCA SCIENTIFICA e SISTEMATICA, su un tassello della nostra STORIA, tanto importante per me e molto meno, alla prova dei fatti, per l’Università di Lecce e le varie Amministrazioni che si sono succedute nel governo della provincia, che MAI hanno voluto avviare o sponsorizzare una RICERCA in tale direzione.
Ho voluto provarci, animato solo da uno sentimento di profondo RISPETTO e GRATITUDINE verso COLORO che, per garantire la loro libertà e DONARMI la mia, hanno pagato, in tanti modi, spesso con il sacrificio della propria vita. E, senza alcun contributo di NESSUNO o sponsorizzazioni di Partito che, invece, considero responsabili di tanto oblìo, ho iniziato la mia ricerca due anni fa, spronato soltanto da tanti compagni e compagne, con cui da molti anni, ormai, portiamo avanti battaglie in difesa degli oppressi e contro la mafia del potere economico e politico.
Ho trovato 1200 PARTIGIANI della provincia di Lecce, 300 della provincia di Brindisi e 300 della provincia di Taranto!
Nella ricerca, ad ogni nuova scoperta, una nuova emozione di gioia, perché ad ogni nome corrisponde una storia, fatta di corpi, spesso violati, di idee, di affetti, di sogni, di desideri e volontà di riscatto.
Di ognuno dei 1200 PARTIGIANI ho fornito il paese d’origine, la data di nascita, i nomi dei genitori, le brigate di appartenenza, il periodo di militanza partigiana ed il luogo - o luoghi - della Lotta contro il nazifascismo. Solo per pochi, mancano dati approfonditi, ma sono tasselli che non ho voluto trascurare e che ho voluto, in ogni caso, inserire sì che i prossimi ricercatori potranno e sapranno, senz’altro, approfondire e fare meglio di me.
Scorrendo l’elenco troveremo 160 partigiani caduti, 68 feriti, 834 partigiani (combattenti) e 130 patrioti. Ma per arrivare a 1200 mancano 8 dati che mi piace riportare in questa prefazione. Sono i nominativi delle donne che hanno combattuto come partigiane e collaborato come staffette nella Resistenza. Non è più sola, quindi, la staffetta partigiana Maria Teresa Sparascio, di Caprarica del Capo, nel libro d’oro della Resistenza leccese, come invece tutti abbiamo creduto fino a ieri.
Accanto al suo, ora, vanno in bella mostra, anche i nomi di Alfarano Sieve Luigina (Casarano), Caggiula Aida (Parabita), Mileo Adele e Amelia, sorelle, (Lecce), Mosco Giulia (Lecce), Scrimieri Carmela (Novoli) e  Spano Maria Teresa (Melissano). A queste, poi, vanno aggiunti i nomi di altre partigiane, non originarie ma residenti a Lecce, Maggiore Antonia Maria, Fazzini Antonietta, compagna del partigiano Enzo Sozzo e Fiore Annunziata, la più piccola partigiana d’Italia, appena tredicenne, combattente della Div. Gramsci, in Albania, originaria di Avellino.
E non è da meno la provincia di BRINDISI con le sue 9 partigiane e staffette. I loro nomi sono: Cigarini Giulia (Brindisi), Coluccia Antonia (Fasano), De Carolis Vittoria (Fasano), Esposito Rosetta (San Pancrazio Salentino), Guadalupi Elena (Brindisi), Inglese Paloscia Adriana (Brindisi), Maggi Filomena (Fasano), Tamburini Addolorata (San Vito dei Normanni), Todeschini Carla (Fasano).
Anche la provincia di TARANTO annovera, nel libro d’oro della Resistenza, i nomi di Tronci Elena (San Giorgio Jonico), Pandiani Laura (Taranto), Martucci Antonia (Castellaneta) e Fava Carmela di Taranto. Partigiana, quest’ultima, caduta combattendo, il 16 giugno 1944, a Grondola di Pontremoli (MS). 
Studiando i vari nomi ed estrapolandone le professioni ed i mestieri esercitati, si evince che la stragrande maggioranza dei partigiani erano di origine contadina e che, più di 50, sono stati i carabinieri che, dopo l’8 settembre, sono passati nelle file partigiane, spesso con funzioni di comando e che, altrettanto spesso, hanno pagato la propria scelta di campo, con il sacrificio della vita, come Martino Manzo di Taviano, caduto a Fertilia.
Nel libro, come già dal titolo di copertina, sono riportati anche i nominativi di tanti antifascisti. Tutti? No certamente, così come non sono soltanto quelli da me riportati in elenco, i partigiani salentini. Mancano tanti ancora all’appello finale. La mia ricerca, come qualsiasi ricerca storica, non può dirsi conclusa. Non la considero esaustiva per le regioni delle Marche, dell’Abruzzo, del Molise, dell’Umbria, del Veneto e del Trentino, così come della Francia. Ma posso ben considerarla quasi completa, per ciò che riguarda le restanti regioni. 
Comparando i dati si evince che, spesso, i partigiani sono figli, fratelli o parenti degli antifascisti confinati, incarcerati, repressi, così come lo sono di tanti che sono stati deportati e che sono deceduti nei lager nazisti.
Ho voluto riportare anche i loro nominativi, perché non si sono MAI piegati al nazifascismo e più di 150 sono gli originari della provincia di Lecce che non hanno più fatto ritorno dai lager. E c’è una Legge italiana che prevede il rientro nei luoghi d’origine dei resti già tumulati nei vari cimiteri militari italiani della Germania, dell’Austria, della Polonia. Si attivino gli amministratori sensibili! Perché finora non l’hanno fatto? Non lo sapevano? Male, IGNORANTI! Ed i nostri Onorevoli, parimenti ignoravano e ignorano? Malissimo! COMPLICI e CONNIVENTI di tanto oblìo! VERGOGNA! Eppure ogni 4 Novembre, sulle loro labbra, la retorica patriottarda è di moda così come organizzare i treni della memoria ad Auschwitz, - senza fermarsi, però, lungo il percorso nei vari CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione per i Migranti) – e continuano a parlare dell’Olocausto degli Ebrei, che è doveroso ricordare ma, così come lo è altrettanto, la difesa e la solidarietà nei confronti dei popoli curdo e palestinese, carcerati, oppressi e ghettizzati sulla propria Terra, con la complicità dell’Occidente capitalista.
Sono più di 50 i PARTIGIANI ancora VIVENTI! Quanto si potrà ancora IMPARARE da loro! Ai più giovani il suggerimento di non perder tempo e di intervistarli prima possibile. E’ anche questo l’obbiettivo della mia ricerca. Fornire imput, spronare i giovani alla verità, allo studio, all’impegno politico, alla gioia di vivere liberi senza alienazioni. La vita è vostra, non sciupatela e i Diritti, che ancora rimangono, non sono stati concessi o regalati dal potere. Sono costati sacrifici, lotte, battaglie, guerre. Chiedete sempre il conto e puntate il dito chiedendo il perché? Siete voi che pagate. Ricordiamoci del grande Bertold BRECHT e ricordiamoci anche del titolo di una commedia del grandissimo, ma inviso a tutti i Partiti e alla Chiesa, Premio Nobel per la Letteratura, Dario FO: “L’operaio conosce 300 parole, il padrone 1.000, perciò è il padrone”. Studiamo, allora, e liberi e ribelli come i nostri PARTIGIANI, determinati e forti come i nostri ANTIFASCISTI al confino, LOTTIAMO per un FUTURO migliore poiché quello che abbiamo di fronte non è poi tanto roseo (disoccupazione, licenziamenti, aumento del costo della vita, aumento dell’età pensionabile, sanità allo sfascio, restringimento dei Diritti sociali acquisiti) e INNALZIAMO LA BANDIERA PARTIGIANA dell’ANTIFASCISMO, ricacciando nelle fogne gli squadristi in doppio petto e quelli di Casa Pound e Forza Nuova.
VIVA I PARTIGIANI! VIVA LA RESISTENZA!

                                                                      Ippazio Antonio Luceri
                                                                                    (Pati)

lunedì 23 aprile 2012

1 maggio presentazione RADIO ANTAGONISTA



1 MAGGIO

In occasione della festa del Lavoro, il comitato di quartiere Paolo VI presenta il progetto RADIO Antagonista.

iniziativa di sovvenzionamento per una radio web di quartiere.

Dalle ore 17 musica, spettacoli di break dance, mostra artistica di materiale plastico riciclato, writer ed intrattenimento per bambini. 

dalle ore 21 Teatro di ombre cinesi.


giovedì 19 aprile 2012


MANIFESTAZIONE 25 APRILE


Le ultime vicende legate alle cicliche crisi finanziarie dei paesi dell’UE, ci hanno imposto spesso un approfondimento di argomenti di natura economica, attorno ai quali è stato necessario costruire analisi per cercare di concretizzare proposte di alterità.
La globalizzazione del debito pubblico ha fatto si che le misure restrittive come le abolizioni dei diritti, fossero viste come unica via di ripresa sociale, permettendo che si diffondesse la rassegnazione al sacrificio individuale. E così vengono approvate a raffica manovre di diminuzione del reddito, di eliminazione del diritto al lavoro, all’accessibilità della cultura, e di privatizzazioni dei beni comuni. La dittatura delle banche impone ai governi europei continui adeguamenti di diminuzione del debito pubblico, in modo da poter attuare sistemi finanziari volti ad un ulteriore accrescimento dei profitti. La politica nazionale, in tutto questo, gioca un vergognoso ruolo di accondiscendenza al governo tecnico, che ha permesso in alcune situazioni di svelare la reale tendenza di alcuni partiti politici. Come ad esempio le ultime vicende sulla TAV o sull’articolo 18, in cui senza poi troppe sorprese, sindacati e partiti di “sinistra” si sono piegati al potere.
La cittadinanza non sempre assiste passivamente a questi giochi di governo…Si respira tra la gente un’aria di sfiducia, che porta a pensare ad una necessità di cambiamento della politica, così come sono stati abituati ad intenderla. Le analisi che i movimenti cercano di portare avanti da anni sulle forme di dissenso e liberazione dalle istituzioni, di appropriazione dei diritti secondo una logica autogestita che parta da l basso, assumono oggi caratteri diversi nelle vite delle città.
A Taranto, come in molte altre, si sviluppa il desiderio di mettersi in prima persona a gestire le sorti del proprio territorio, determinando così un grosso accrescimento di liste civiche nelle campagne elettorali. Spinti collettivamente dall’idea di una politica diversa, quanto siamo sicuri che il concetto di delega istituzionale possa funzionare contro l’abbattimento di poteri forti, comandati e stabiliti dagli organi di stato? L’idea di lottare per sviluppare una coscienza di partecipazione attiva sarebbe forse un punto migliore di partenza per assicurare un futuro diverso in cui l’individuo autodetermina e gestisce i propri bisogni ed i propri diritti, ed in cui si stimola dal basso la creazione di meccanismi per affrontare la crisi e riprendersi il proprio futuro.
La liberazione non può essere solo una ricorrenza. Storicamente l'Italia non è mai stata completamente liberata dal fascismo, i vecchi fascisti mascherati da liberali continuavano ad essere presenti nei centri nevralgici del potere. È proprio questo che rende la necessità della liberazione sempre più attuale in quanto i vecchi fascismi diventano sempre più subdoli e pericolosi, questa compenetrazione ha favorito lo svuotamento della 'democrazia' alimentando le disuguaglianze sociali.
Taranto diventa uno degli esempi concreti di questa tendenza: i cittadini continuano a subire l'inquinamento della grande industria, le coste continuano ad essere colonizzate dalla marina militare, il degrado dei quartieri diventa oggetto di speculazioni e i diritti fondamentali (acqua, sanità ecc..) non vengono garantiti, anzi privatizzati, l'aumento del tasso di disoccupazione e precarietà continuano ad alimentare il ricatto occupazionale, viene marcata la flessibilità lavorativa con gli attacchi all'articolo 18 da parte dell'attuale governo nazionale già responsabile di una macelleria sociale senza precedenti.

Su questi elementi scenderemo in piazza il 25 Aprile per la costruzione di una manifestazione che esprima la necessità di coniugare il passato con il presente, per una nuova fase di coinvolgimento e partecipazione diretta, decisa dalle istanze popolari, rendendo il concetto di liberazione quanto più concreto ed attuale possibile.

IL CORTEO PARTIRÀ ALLE 9.00 DA PIAZZA EBALIA E FINIRÀ IN PIAZZA MARCONI

COMUNICATO STAMPA Rete civica per l’acqua pubblica – Ato3 Campania



Caso Gori, il Tar dà ragione ai Comitati per l’acqua pubblica

Accolto il ricorso presentato dai Comitati riuniti nella Rete civica per l’acqua pubblica Ato3, insieme a Federconsumatori Campania e Comune di Visciano.
La prima sezione del TAR Campania, presieduta dal magistrato Antonio Guida, ha ritenuto pienamente fondate le ragioni dei Comitati civici che da anni denunciano gravi inadempienze, disservizi e mancanza di trasparenza nella gestione di GORI s.p.a., a tutto danno dei cittadini utenti e dei costi in bolletta.
Il Tribunale amministrativo ha riconosciuto che l’aumento delle tariffe del servizio idrico era giustificato solo dalla necessità di salvare GORI dai debiti, senza indagare sulla legittimità delle voci di spesa e degli investimenti effettuati, tra l’altro con una delibera votata il 2 agosto scorso dall’assemblea dei sindaci senza la maggioranza prevista dallo statuto dell’ente.
Una grande vittoria che dimostra ancora una volta la validità delle nostre denunce – sottolineano i rappresentanti dei Comitati – è inaccettabile continuare a scaricare sui cittadini i costi delle inefficienze e del clientelismo, frutto del patto scellerato tra mala politica e finanza speculativa, in particolar modo in un periodo in cui aumentano senza sosta i costi di tutti i servizi essenziali. Un successo dei Comitati che hanno contestato la delibera di aumento delle tariffe in tutte le sedi preposte, ad iniziare proprio dalla stessa assemblea del 2 agosto in una seduta concitata e piena di tensione, dove molti dei sindaci presenti ritenevano che i comitati dovessero essere messi alla sbarra. La mobilitazione è continuata sia nelle piazze sia in sede di udienza presidiando la sede del Tar. Adesso è arrivato il momento che il socio privato ACEA s.p.a. lasci la gestione ai legittimi proprietari, ossia i cittadini e i 76 Comuni appartenenti all’Ato3 Sarnese-Vesuviano. La responsabilità è nelle mani dei sindaci – continuano i Comitati - con l’auspicio che prendano finalmente coscienza della situazione e pongano fine ai disastri finora compiuti, rispettando l’esito dei referendum e affidando il servizio ad un ente di diritto pubblico democratico e partecipato”.

Il prossimo appuntamento della Rete civica per l’acqua pubblica è l’assemblea pubblica prevista giovedì 26 aprile alle ore 17.30 a Nola nella Chiesa dell’Immacolata, uno dei luoghi simbolici della campagna. Un nuovo punto di partenza per il percorso che porterà nei prossimi mesi i Comitati in numerose città del territorio per promuovere la ripubblicizzazione. Tra i relatori presenti all’iniziativa Alberto Lucarelli, docente universitario ed Assessore ai Beni comuni del Comune di Napoli, protagonista della stesura dei quesiti referendari.

19 aprile 2012
Rete civica per l’acqua pubblica – Ato3 Campania

giovedì 12 aprile 2012

Salvatore De Rosa, un uomo, un ateo, un comunista


Hasta siempre Salvatore,
chi ha avuto il privilegio di combattere al tuo fianco, non può non aver apprezzato la tua totale coerenza, la tua necessità di segnare il presente mediante percorsi reali di democrazia diretta, ci hai aiutato a comprendere e rafforzare sempre di più la necessità di non delegare, l'esigenza della partecipazione, il rifiuto netto dell'autoreferenzialità. Il tuo esempio più utile e chiaro è la tua stessa vita, quella tua incredibile necessità di confrontarti con gli altri rispettandone le opinioni, se e solo se intellettualmente oneste. Il tuo continuo impegno nel creare trasversalità è scolpito nei nostri cuori: è il nostro metodo nel fare militanza. Ci hai aiutato a comprendere che la formazione politica è imprescindibile se si vuole combattere la delega. Patrimonio storico della lotta di Taranto, continuerai a rimanere impresso nelle mura di questa città grazie al sudore di quella lotta che con entusiasmo hai sempre combattuto, la forza delle tue idee rimarrà per sempre per noi sprono nei momenti di difficoltà per continuare a lottare fino alla morte, consapevoli del fatto che ognuno di noi è parte di quel complesso meccanismo che noi chiamiamo democrazia diretta, ci rendiamo conto che dovremo essere in grado di farci carico della tua assenza per dare senso e valore a quel percorso di cui tu stesso hai fatto parte... Hai lasciato tutti noi svestiti a sanguinare sotto la luna rabbiosa mentre ancora udivamo la tua voce leggera nelle nostre arterie. Il vuoto che ci lasci necessiterà di molti compagni perché il tuo bagaglio è così inestimabile che la tua sostituzione è praticamente impossibile, ma come compagni del comitato, come compagni che hanno condiviso con te un percorso importantissimo della propria militanza sentiamo, proprio come te, una rabbia assoluta verso un sistema che continua nella più totale arroganza a cancellare il futuro della maggior parte delle persone.
In linea con la scientificità che hai sempre cercato nella politica continueremo a stare nelle battaglie per i beni comuni in quelle battaglie che possono costituire il prodromo di una riappropriazione più complessiva, portando avanti come hai sempre lucidamente ribadito il discorso sul metodo, sulla riappropriazione della propria dignità mediante la riappropriazione del proprio destino.
La scuola politica che ambivi a realizzare sarà la nostra esigenza primaria, non è una promessa che ti lasciamo ma la condivisione totale sulla necessità della formazione come strumento fondamentale per il prosieguo di ogni lotta tesa alla liberazione reale della persona. Continueremo a ricordare ogni giorno il sorriso e la sottile ironia che ti caratterizzavano e affidiamo a te le parole di chiusura di questo documento:

La sudditanza sempre più diretta dei governi occidentali alla finanza internazionale vanifica i tradizionali istituti democratici, sottraendoli alla mediazione tra esigenze capitalistiche ed esigenze popolari. E, ancor più di quanto originariamente si prospettava, la gestione dei beni comuni chiama in causa la concezione e la pratica della democrazia. Risulta evidente che il grande sforzo dei comitati territoriali per permettere che la volontà popolare si esprimesse non può avere come effetto secondario la completa delega ad affrontare un potere tetragono, deciso a ignorare o a minimizzare il più possibile il risultato del referendum. I comitati si trovano oggi davanti a una svolta: o vengono accantonati da un fluire sostanzialmente immodificato degli eventi, lasciando campo a una nuova tappa della trasformazione dei cittadini in sudditi, oppure occorre che diventino gli embrioni di una nuova espressione democratica, che non sia ferma alla sola rivendicazione dei propri diritti ma dimostri, con le proprie soluzioni, di essere in grado di organizzare una gestione della società controllata dal basso, e quindi priva di quel fenomeno di autonomizzazione degli eletti dalla volontà popolare che la democrazia delegate mostra in tutto l'Occidente. […]Siamo convinti che i nostri sforzi, i nostri risultati non possono che essere effimeri se non opponiamo alla strategia privatizzatrice dei beni comuni un progetto di ampio respiro, sostenuto da un metodo sempre più idoneo a consentire la partecipazione di tutti i cittadini interessati a sottrarsi all'attuale deriva liberista”.Con tutto il fervore rivoluzionario un ultimo e caloroso abbraccio da tutt*
le/i compagn* dei comitati
le/i compagn* di Taranto e Provincia

appuntamento ore 9 presso la chiesa Sant'Antonio per i funerali.

sabato 31 marzo 2012

4 GIORNI DELLA MADONNA




IX EDIZIONE 
dei QUATTRO GIORNI DELLA MADONNA

4 Aprile h 22
dj set BRUSCA

5 Aprile h 22
SENTIMENTAL KILLERS
rock & visual art (dj set)

6 Aprile h 20
UNO SGUARDO SUL MARE A TARANTO
Approfondimento a cura dell'associazione
LE SCIAJE
h 22 ALKANDI
pop elettro witch house

7 Aprile h 21
CHITARRE & TAMMORRE
etno tradizionale

Tutte le sere cena popolare e banchetti informativi

martedì 20 marzo 2012

MERCOLEDÌ 21 MARZO



CAPODANNO KURDO
Testimonianze, Musica e cucina popolare
dalle 20,30

venerdì 10 febbraio 2012

VENERDÌ 11 rappresentazione teatrale DONNE




VENERDÌ 17 FEBBRAIO
dalle ore 20

IL COMITATO DI QUARTIERE 
Città Vecchia
ospita

DONNE

spettacolo teatrale della compagnia teatrale Angeli Distratti.

con: Angelo Cardellicchio, Daniela Delle Grottaglie, Sarah Genga, Imma Naio,Trizia Pulpito, Grazia Rizzi, Ciro Intermite.
Regia di Angelo Cardellicchio

lunedì 6 febbraio 2012

SABATO 11 FEBBRAIO -LA CISTERNA-




SABATO 11 FEBBRAIO
ore 21
il COMITATO DI QUARTIERE Città Vecchia
ospita
LA CISTERNA

una produzione
MANA CHUMA TEATRO

Testo e regia di Salvatore Arena

FINALISTA PREMIO SCENARIO PER USTICA 2009
attore narrante
Massimo Zaccaria




La storia.
Un uomo in una piazza del sud del mondo grida al cielo il suo dolore.
Abbandonato dalla moglie e dal figlio si ritrova da anni ad aspettare un santo che non si fermerà mai. Aspetta quel santo con fede cieca per ottenere un miracolo di cui non ha bisogno. Un uomo senza un braccio, questo è per tutti gli altri, per la gente, per se stesso. La piazza lo stringe, lo circonda. Gli occhi degli altri gli pesano addosso come piombo. E, tra il ricordo di un sogno, di un figlio che non incontra da anni, vive questa vita fatta di niente. Pinuccio anni addietro lavorava in una rimessa lavaggio. Un compagno cade dentro la cisterna al cui interno ci sono vapori di zolfo, non ha scampo, così come non hanno scampo gli altri tre suoi compagni intervenuti per aiutarlo. Un Giufà pugliese contro voglia, suo malgrado. Chi è Pinuccio, cosa vuole? Vuole che il nastro del tempo si riavvolga, vuole cancellare dalla sua testa il ricordo, il senso di colpa per la morte dei suoi amici. Vorrebbe entrare nella cisterna e salvarli tutti. Invece le cose che sono avvenute rimangono lì, come un’immagine riflessa dentro l’acqua.


Il fatto. “la Repubblica” martedì 4 marzo 2008.
“Lunedì 3 marzo 2008, Molfetta. Lo zolfo a contatto con l’acqua diventa acido solforico. Nessuno lo sapeva. Doveva essere un’operazione di routine, la pulitura di una cisterna vuota utilizzata per trasportare zolfo. Il grande bidone verde delle Fs cargo chemical poggiato sulla scocca di un camion e posteggiato sotto la tettoia con le testine rotanti e i getti d’acqua a 120 gradi. È stata strage, alle tre del pomeriggio. La strage del Truck center di Molfetta. I vapori velenosi usciti dalla cisterna hanno stordito e risucchiato sul fondo Guglielmo Mangano, 43 anni. Il collega Luigi Farinosa, 36 anni. Un giovane camionista, Biagio Sciancalepore, 22 anni, si è attivato un minuto dopo, e un minuto dopo era già morto dentro la cisterna. Stessa fine per Vincenzo Altomare di 63 anni, titolare dell’impresa e Michele Tasca di 19 anni, intossicato che muore qualche giorno dopo in ospedale. Cinque morti. Cinque nuove croci”.


Sul palcoscenico.
Prima di raccontare. Mi chiedo sempre: perché scelgo questa storia e non un’altra? Mi chiedo qual è il modo giusto, con quale punto di vista la racconto? Come testimone, come protagonista, come donna, come animale. Ne assumo i suoi occhi. Il corpo poi mi guida. Nella semplicità della storia cerco la mia nudità di uomo. La verità deve essere detta tutta senza fronzoli. Mi lascio andare, allora, mi abbandono a quello che i protagonisti della vicenda vogliono dire. Sosto silenzioso sul palcoscenico e aspetto. Vedo ombre che si muovono. Io non le inseguo, mi vengono a cercare, loro. Solo alla fine, stremato, capisco quello che vogliono dire.
Ogni parola mi pesa in bocca, ogni muscolo si allena, per lavare un camion. Si allenavano i polmoni per non respirare. Sciocco respiro zolfo acceso di un fiammifero per capire e non capisco. E allora rido e piango. Nessun metodo, solo la leggerezza dell’abbandono. Nessun metodo. Solo uno sguardo. Solo una parola e non un’altra.


martedì 31 gennaio 2012

carnevale di quartiere!!

DOMENICA 19 FEBBRAIO
CARNEVALE DI QUARTIERE 
a PAOLO VI (zona case bianche)
ore 16.00
SFILATA DEI CARRI DI CARNEVALE SUL DIRITTO 

ALL'ACQUA PUBBLICA 
regolarizzare le bollette, garantire l'acqua a tutti i piani degli stabili, nessuno spreco, nessun profitto sull'acqua

AGLI SPAZI SOCIALI 
adatti per far crescere i nostri figli fuori dalla cultura del 'ghetto' diventando luoghi di emancipazione culturale e sociale

A RESPIRARE ARIA PULITA
contro le speculazioni che hanno portato i livelli di inquinamento a creare rischi genetici (viviamo nell'unica città al mondo in cui un bambino di sette anni si ammala di tumore da fumatore!)


NO ALLA SPECULAZIONE NEL QUARTIERE
RISPETTO PER TUTTI GLI ABITANTI





Comitato di Quartiere Paolo VI
Sportello Acqua Pubblica Paolo VI