Hasta siempre Salvatore,
chi ha avuto il
privilegio di combattere al tuo fianco, non può non aver apprezzato
la tua totale coerenza, la tua necessità di segnare il presente
mediante percorsi reali di democrazia diretta, ci hai aiutato a
comprendere e rafforzare sempre di più la necessità di non
delegare, l'esigenza della partecipazione, il rifiuto netto
dell'autoreferenzialità. Il tuo esempio più utile e chiaro è la
tua stessa vita, quella tua incredibile necessità di confrontarti
con gli altri rispettandone le opinioni, se e solo se
intellettualmente oneste. Il tuo continuo impegno nel creare
trasversalità è scolpito nei nostri cuori: è il nostro metodo nel
fare militanza. Ci hai aiutato a comprendere che la formazione
politica è imprescindibile se si vuole combattere la delega.
Patrimonio storico della lotta di Taranto, continuerai a rimanere
impresso nelle mura di questa città grazie al sudore di quella lotta
che con entusiasmo hai sempre combattuto, la forza delle tue idee
rimarrà per sempre per noi sprono nei momenti di difficoltà per
continuare a lottare fino alla morte, consapevoli del fatto che
ognuno di noi è parte di quel complesso meccanismo che noi chiamiamo
democrazia diretta, ci rendiamo conto che dovremo essere in grado di
farci carico della tua assenza per dare senso e valore a quel
percorso di cui tu stesso hai fatto parte... Hai lasciato tutti noi
svestiti a sanguinare sotto la luna rabbiosa mentre ancora udivamo la
tua voce leggera nelle nostre arterie. Il vuoto che ci lasci
necessiterà di molti compagni perché il tuo bagaglio è così
inestimabile che la tua sostituzione è praticamente impossibile, ma
come compagni del comitato, come compagni che hanno condiviso con te
un percorso importantissimo della propria militanza sentiamo, proprio
come te, una rabbia assoluta verso un sistema che continua nella più
totale arroganza a cancellare il futuro della maggior parte delle
persone.
In linea con la
scientificità che hai sempre cercato nella politica continueremo a
stare nelle battaglie per i beni comuni in quelle battaglie che
possono costituire il prodromo di una riappropriazione più
complessiva, portando avanti come hai sempre lucidamente ribadito il
discorso sul metodo, sulla riappropriazione della propria dignità
mediante la riappropriazione del proprio destino.
La scuola politica che
ambivi a realizzare sarà la nostra esigenza primaria, non è una
promessa che ti lasciamo ma la condivisione totale sulla necessità
della formazione come strumento fondamentale per il prosieguo di ogni
lotta tesa alla liberazione reale della persona. Continueremo a
ricordare ogni giorno il sorriso e la sottile ironia che ti
caratterizzavano e affidiamo a te le parole di chiusura di questo
documento:
“La sudditanza sempre più diretta dei
governi occidentali alla finanza internazionale vanifica i
tradizionali istituti democratici, sottraendoli alla mediazione tra
esigenze capitalistiche ed esigenze popolari. E, ancor più di quanto
originariamente si prospettava, la gestione dei beni comuni chiama in
causa la concezione e la pratica della democrazia. Risulta evidente
che il grande sforzo dei comitati territoriali per permettere che la
volontà popolare si esprimesse non può avere come effetto
secondario la completa delega ad affrontare un potere tetragono,
deciso a ignorare o a minimizzare il più possibile il risultato del
referendum. I comitati si trovano oggi davanti a una svolta: o
vengono accantonati da un fluire sostanzialmente immodificato degli
eventi, lasciando campo a una nuova tappa della trasformazione dei
cittadini in sudditi, oppure occorre che diventino gli embrioni di
una nuova espressione democratica, che non sia ferma alla sola
rivendicazione dei propri diritti ma dimostri, con le proprie
soluzioni, di essere in grado di organizzare una gestione della
società controllata dal basso, e quindi priva di quel fenomeno di
autonomizzazione degli eletti dalla volontà popolare che la
democrazia delegate mostra in tutto l'Occidente. […]Siamo convinti che i nostri sforzi, i nostri risultati non possono che essere effimeri se non opponiamo alla strategia privatizzatrice dei beni comuni un progetto di ampio respiro, sostenuto da un metodo sempre più idoneo a consentire la partecipazione di tutti i cittadini interessati a sottrarsi all'attuale deriva liberista”.Con tutto il
fervore rivoluzionario un ultimo e caloroso abbraccio da tutt*
le/i compagn*
dei comitati
le/i compagn* di Taranto e Provinciaappuntamento ore 9 presso la chiesa Sant'Antonio per i funerali.
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