CHI VIVE NELLA LOTTA MUORE LIBERO
con tutto il fervore rivoluzionario
le compagne ed i compagni
hasta siempre Salvatore, Zio Antonio e Claudio

SENZA RAPPRESENTANZA NÉ ISTITUZIONE
NEL TUO RICORDO PER LA RIVOLUZIONE

domenica 30 marzo 2014

APRILE

SABATO 5 APRILE
Zio UMBERTO DJ SET
h. 21
BIBLIOTECA POPOLARE VIA GARIBALDI 210



SABATO 12
STENCIL RIOT
BIBLIOTECA POPOLARE VIA GARIBALDI 210





GIOVEDì 24
FACEVAMO QUELLO CHE DOVEVAMO
BIBLIOTECA POPOLARE VIA GARIBALDI 210



giovedì 6 marzo 2014

MARZO !!!!

SABATO 22 MARZO IL RITORNO


  • COMITATO DI QUARTIERE CITTA' VECCHIA VIA ARCO PAISIELLO G 18 TARANTO   h 20.00


  • IL RITORNO
    Spettacolo teatrale ispirato alla storia del Partigiano Brindisi, PIETRO PARISI, il Maratoneta della Valle d'Itria

    Ideato e scritto da
    SALVATORE ARENA

    Attore narrante
    MASSIMO ZACCARIA

    Consulenza musicale
    MONICA ANDOLINA


    Un uomo attraversa la seconda guerra mondiale. Con la divisa da partigiano. Attraversa la guerra e ne resta macchiato. Ritorna alla sua casa, ritorna all’albero d’ulivo. C’è la madre ad attenderlo per lavarlo dentro sino in fondo, per togliere quel sangue che gli macchia la vista, per essere ancora uomo, per ritrovare la parola, per dare un nome a quel dolore, per ritrovare un senso e appartenere ancora a questo mondo.

    in collaborazione
    con l'Ass. Cul. Luzzart e Comune di Cisternino.
    Patrocinato dalla Sezione ANPI di Brindisi


    L'ATTORE - MASSIMO ZACCARIA

    Attore pugliese, classe 1979. Ha iniziato la sua formazione con alcuni ex membri del Teatro Kismet, agli inizi del 2000. Nel corso degli anni ha collaborato con diverse compagnie teatrali (tra cui Nuove Produzioni Spettacolari di Bari e Mana Chuma teatro di Reggio Calabria).

    Nel 2005 è finalista al Festival delle Arti di Bologna, con lo spettacolo "Sangue freddo" sulla vicenda umana e politica di Peppino Impastato.

    Nel 2007 si specializza in un corso di tecniche e drammuturgiche del teatro medievale, e sempre nello stesso anno vince il premio come Attore Giovane talento con lo spettacolo "Il minotauro" di F. Durrenmatt.

    Nel 2009 è finalista al Premio Scenario per Ustica con lo spettacolo "La cisterna", uno spettacolo scritto e diretto da Salvatore Arena, in cui tratta la vicenda drammatica della Truck Center di Molfetta (Ba), accaduta nel marzo 2008.

    Oltre al teatro, ha lavorato anche come attore soprattutto in cortometraggi, tra cui "Lutto di Civiltà" di Pierluigi Ferrandini, proiettato in concorso per la sezione cortometraggi al festival di Cannes 2011, e ha preso parte nel ruolo di Ulisse nel lungometraggio diretto da Mimmo Mongelli "Outis Suite", un progetto "TalkingLands 2013”.

    http://www.youtube.com/watch?v=A8p-LwBZJRk


VENERDì 21 MARZO NEWROZ 2014

  • COMITATO DI QUARTIERE PAOLO VI h 18.00

  • I COMITATI DI QUARTIERE PAOLO VI E CITTA' VECCHIA, CASA OCCUPATA VIA GARIBALDI E LA COMUNITA' KURDA DI TARANTO ORGANIZZANO IL CAPODANNO KURDO 2014.
    COME OGNI ANNO, L'OCCASIONE DEL CAPODANNO KURDO PERMETTE ALLA CITTADINANZA DI CONOSCERE GLI ASPETTI DI CULTURE DIVERSE E DI AVVICINARSI ALLE VICENDE POLITICHE CHE LE CARATTERIZZANO.UNA POSSIBILITA' PER SOLIDARIZZARE, INTERAGIRE E DISCUTERE DI QUESTE PROBLEMATICHE ATTRAVERSO LE TRADIZIONI, LA MUSICA ED IL CIBO.
    LO SCENARIO DI QUEST'ANNO E' IL QUARTIERE PAOLO VI, CHE GIA' IN PASSATO SI E' RESO PROTAGONISTA DI SCAMBI CULTURALI ACCOGLIENDO I BAMBINI E LE BAMBINE DEI CAMPI PROFUGHI SAHARAWI.
    DURANTE LA SERATA CI SARANNO VIDEOPROIEZIONI, MOSTRE FOTOGRAFICHE, BANCHETTI INFORMATIVI E MUSICA.CENA POPOLARE CON PIATTI TIPICI DELLA TRADIZIONE KURDA.
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    La questione territoriale curda risale almeno alla fine dell'Impero ottomano il quale già ridimensionato col Trattato di Londra del 1913 che concludeva le guerre balcaniche, alla fine della prima guerra mondiale con il Trattato di Sèvres dell'agosto 1920 si trovò ridotto ad un modesto Stato entro i limiti di parte della penisola anatolica, privato di tutti i territori arabi e della sovranità sugli stretti del Bosforo e dei Dardanelli. Con esso la Grecia guadagnava le città di Adrianopoli e Smirne, da cui i Greci furono allontanati nel 1923. Il Trattato, inoltre, prevedeva ampie tutele per le minoranze nazionali (armene e curde) presenti in Turchia e, ai suoi art. 62 - 64, garantiva ai curdi la possibilità di ottenere l'indipendenza all'interno di uno Stato i cui confini sarebbero stati definiti da una commissione della Società delle Nazioni designata ad hoc. Il Trattato ebbe quattro firmatari per conto del governo ottomano ma non venne ratificato dal Parlamento Ottomano poiché questo era stato precedentemente abolito il 18 marzo 1920. Esso ricevette il sostegno del Sultano Mehmet VI ma fu invece fortemente osteggiato dal "Padre dei turchi", Mustafa Kemal Pasha (Ataturk), già vincitore della Battaglia di Gallipoli, il quale vinse la Guerra Turca d'Indipendenza (1920-1923) e costrinse le ex potenze alleate a tornare al tavolo negoziale. Le parti firmarono e ratificarono un nuovo Trattato a Losanna nel luglio 1923, che cancellava ogni concessione ai curdi, agli armeni e ai greci. Lo storico territorio curdo si trovò diviso fra diversi nuovi stati.
    Nel 1945 si forma, con l'appoggio dell'Unione Sovietica, il partito democratico curdo. Il 22 gennaio 1946, in territorio iraniano, viene proclamata la formazione di una repubblica popolare curda, con capitale Mahabad. Con il ritiro delle forze sovietiche, le truppe iraniane riconquistano il territorio, condannando a morte i vertici politici, compreso il Presidente Qazi Muhammad.
    I Paesi dove essi risiedono non sono ovviamente disposti a rinunciare a parte del loro territorio e hanno spesso negato l'esistenza di una identità nazionale (e quindi politica) curda. In assenza di normali processi politici, i nazionalisti curdi hanno spesso fatto ricorso alla forza delle armi. Lo scontro è spesso violento e si sono segnalati atti terroristici e di guerriglia da parte curda, seguiti da feroci repressioni (ad es. il bombardamento di Halabja con armi chimiche da parte dell'esercito iracheno di Saddam Hussein). Il Partito Democratico del Kurdistan (PDK) e la Unione Patriottica del Kurdistan (UPK) in Iraq, il Partito Democratico del Kurdistan Iraniano ed il Partito per la Libertà del Kurdistan (PJAK) in Iran sono gruppi ben equipaggiati ed addestrati finanziati direttamente o indirettamente dagli USA dislocati in Iraq ed alcuni Paesi europei. Grande quantità di denaro, infatti, fluiscono in conti correnti bancari turchi generalmente a prestanome. Differente è la questione del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) in Turchia, unico partito curdo a proseguire la lotta armata e di ispirazione marxista. Questo partito è osteggiato da tutte le potenze, comprese quelle occidentali, e viene tacciato di terrorismo.
    Dietro la definizione geografica si nasconde uno dei luoghi più ricchi di petrolio al mondo, generando intorno ad esso forti interessi economici, tra cui l'invasione americana in Iraq. A seguito delle due guerre del golfo (1990-1991 e 2003) e dell'invasione statunitense in Iraq, la questione dei curdi si inserisce nel quadro delle strategie da seguire per ottenere il controllo del territorio e delle sue preziose risorse. All'inizio gli Stati Uniti sembravano non ostili all'indipendenza del nord iracheno con capitale a Kirkuk, sperando che passasse sotto la loro "tutela", ma (anche in seguito alle pressioni dell'alleata Turchia) hanno accettato, come del resto gli stessi curdi iracheni, un Iraq federale con la capitale a Baghdad, in cui la regione curda non ha ancora ottenuto le città petrolifere di Kirkuk e di Mossul.
    La popolazione curda all'inizio del XX secolo ha subito una politica di discriminazione razziale che non ha esempi in nessun altra parte del mondo, soprattutto nel kurdistan turco. Gli stati che attuarono queste politiche, principalmente la Siria e la Turchia, le hanno condotte con il fine di negare persino l'identità e l'esistenza stessa del popolo curdo]; utilizzando tutti i mezzi a disposizione, televisione, radio, stampa, esercito, polizia e istituzioni scolastiche, per attuarla.


    DOMENICA 16 MARZO RICORDANDO DAX


    • CASA OCCUPATA VIA GARIBALDI 210-CITTA' VECCHIA-h 10.30

    • La casa occupata via garibaldi 210 e il comitato di quartiere citta' vecchia organizzano una giornata di controinformazione antifascista in memoria di dax, ucciso per mano fascista la notte del 16 marzo del 2003. Una giornata di memoria da dedicare al giovane antisfacista parigino Clement e al cantante militante rap greco Pavlos, detto KillahP, recentemente scomparsi in due agguati di mano neonazista. L’assassinio di Clement del 5 giugno scorso, avvenuto in pieno giorno, ha messo sotto i riflettori le infiltrazioni dell’estrema destra neonazista che si stanno diffondendo in modo sempre più preoccupante anche nei movimenti di liberazione animale a livello europeo; i responsabili della morte di Pavlos, avvenuta il 18 settembre scorso, appartengono alla nota organizzazione nazista greca Alba Dorata, responsabile di numerose violenze, in particolare contro i migranti. Li ricordiamo insieme a Dax e alla Notte Nera perchè di fascismo e di repressione ancora oggi si muore.

      DURANTE LA GIORNATA SARANNO PRESENTATI VARI DOCUMENTI VIDEO SULLA "NOTTE NERA DI MILANO" E MOSTRE FOTOGRAFICHE SULL'ANTIFASCISMO.
      PER IL PRANZO POPOLARE CHE SI SVOLGERA' ( SE IL TEMPO LO PERMETTERA') DAVANTI LA CASA OCCUPATA GARIBALDI E' GRADITA LA CONFERMA.
      DJ SET PER TUTTA LA GIORNATA.

SABATO 15 MARZO-VIVERE SENZA SLOT-


Biblioteca Popolare Casa Occupata Via Garibaldi 210 Città Vecchia Taranto h 18.30


Nel cuore della ricca e alacre Lombardia, Pavia è considerata “la capitale italiana delle slot machine”. Qui la crisi colpisce duro: emergenza casa, emergenza lavoro, emergenza ‘ndrangheta ed emergenza slot. E se si trattasse soltanto di aspetti diversi del declino?
Quattro trentenni, tra cui Ludovica Cassetta di Taranto, un po’ per esperimento, un po’ per attivismo, decidono di occuparsi della questione usando gli strumenti e i linguaggi dei social network e delle lotte giovanili. Due di loro sono informatici e creano un sito, SenzaSlot.it, per fare una mappatura “dal basso” di tutti i bar d’Italia senza macchinette mangiasoldi. In pochi mesi ricevono 2000 segnalazioni da ogni provincia del Paese.




GIOVEDI' 6 MARZO ALLE ORE 19, PRESSO LA BIBLIOTECA POPOLARE, PRESENTAZIONE DEL LIBRO " PERCHE' AMO QUESTO POPOLO" CON LA SCRITTRICE SILVIA TODESCHINI.
In questo libro è presente una raccolta di interviste effettuate dal 
settembre al dicembre 2011 nella striscia di Gaza. le interviste 
sono intervallate da brevi note storiche e descrizioni, che mirano 


a contestualizzarle. si è scelto di intervistare persone di diversa 


estrazione sociale e di diverse appartenenze politiche, per dare

una panoramica più ampia possibile delle pratiche volte a

combattere l’occupazione sionista. sono centrali, infatti, non

tanto le sofferenze del popolo palestinese quanto la forza che esso

riesce a trasmettere nel continuare tenacemente a resistere. sono

stati presi ad esempio quindi il contadino, che per nessuna ragione
vuole smettere di coltivare la sua terra anche se attaccato dai
cecchini israeliani; la giovane blogger, che vuole comunicare con
il “mondo fuori” che cosa significhi vivere a Gaza; il rapper, che
ha deciso di esprimere il suo dissenso con la musica; le attiviste del
movimento per il boicottaggio disinvestimento e sanzioni verso
Israele, che chiedono di non supportare l’apartheid sionista; chi
porta avanti la lotta armata, perchè con tutte le armi che Israele
usa contro i palestinesi essi hanno diritto di rispondere a tono; chi
pensa sia più efficace la lotta popolare nonviolenta, perchè può
coinvolgere più persone ed essere più efficace a livello mediatico;
e tante e tanti altri.
Leggendolo scoprirete che le storie di queste persone sono in
realtà molto più vicine di quel che si possa pensare. Non solo
perchè il mediterraneo ci unisce ma anche perchè, prima di tutto,
sono storie umane.

Silvia Todeschini, è attivista dell’International solidarity movement (Ism) e della rete italiana Ism. si è recata in cisgiordania con l’Ism all’inizio del 2009, per poi cercare di tornare un anno dopo ed essere respinta all’aeroporto di tel aviv dalle forze di frontiera israeliane. È stata attivista Ism a Gaza dall’ottobre 2010 al giugno 2011, e poi da settembre 2011 al dicembre dello stesso anno.