CHI VIVE NELLA LOTTA MUORE LIBERO
con tutto il fervore rivoluzionario
le compagne ed i compagni
hasta siempre Salvatore, Zio Antonio e Claudio

SENZA RAPPRESENTANZA NÉ ISTITUZIONE
NEL TUO RICORDO PER LA RIVOLUZIONE

mercoledì 12 novembre 2014

Assemblea per la Palestina - No al gemellaggio Massafra - Gerusalemme

Siamo venuti a conoscenza che il 30 Novembre 2014 la città di Massafra, in provincia di Taranto, inaugurerà il proprio gemellaggio con la città di Gerusalemme, città palestinese sotto occupazione militare Israeliana.

Il progetto del gemellaggio dal nome “Ponte di pace e di amicizia” è stato proposto al sindaco di Massafra nonché presidente della provincia Martino Carmelo Tamburrano da Barbara Wojciechowska, professore emerito dell’Università del Salento.
Tamburrano ha subito sposato la proposta delegando la professoressa Wojciechowska e l’assessore alla Cultura e all'Associazionismo Antonio Cerbino a seguire tutte le fasi dell’organizzazione del gemellaggio, la cui cerimonia inaugurale avrà luogo il 30 novembre a Massafra. 
Per l’occasione saranno presenti le autorità di Gerusalemme - il sindaco Nir Barkat, l’ambasciatore d’Israele a Roma Naor Gilon e il KKL (Keren Kayemeth LeIsrael Italia onlus). Aderiscono al progetto, oltre a molti altri comuni della provincia di Taranto e della Puglia, l’Università di Bari (Polo Jonico) e la Regione Puglia con l’assessore alla cultura e al turismo Silvia Godelli e l’assessore all’agricoltura Fabrizio Nardoni.

A leggere il comunicato si fa fatica a crederci. Un gemellaggio con il sindaco di Gerusalemme, come se durante il nazismo si fosse proposto di gemellarsi con una tra le più importanti città occupate dai tedeschi. Poiché è di questo che si dovrebbe parlare: Gerusalemme è una città occupata, militarizzata in special modo nella parte araba. Una città dove i cittadini di origine araba non hanno diritti se non quelli che gli israeliani sono disposti a elemosinare quando credono. A Gerusalemme è in piena espansione la politica di colonizzazione con migliaia di nuovi insediamenti israeliani duramente criticati anche dall' ONU.

Il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, non può nemmeno dirsi una “colomba”. Strenuo difensore della politica criminale del governo centrale ha più volte invocato “il pugno duro” contro gli arabi, in particolare contro adolescenti e bambini con i quali, secondo lui, i giudici israeliani sarebbero troppo permissivi.

Continua, quindi, l'infelice politica di vicinanza della Regione Puglia con Israele, progetti spacciati per collaborazioni di pace ma che sono un sostegno reale e concreto a politiche criminali. Gerusalemme è una città palestinese occupata nel 1967, in cui gli israeliani hanno imposto un regime di segregazione razziale e controllo militare. 

Chiamare poi “un ponte di pace” un'iniziativa  tanto sgradevole è un insulto alle migliaia di vittime che lo stato genocida di Israele continua a mietere impunito.

Per questi ed altri innumerevoli motivi sentiamo la necessità di discutere e confrontarci con tutti e tutte. Proponiamo un primo momento di confronto per sabato 15 Novembre alle ore 17 presso il comitato di quartiere città vecchia al fine di confrontarci sulle possibili azioni da sviluppare.
Accogliamo, comunque, qualsiasi altra proposta di luogo e orario… noi per adesso mettiamo a disposizione i nostri spazi.

Comitato di Quartiere Città Vecchia – Arco Paisiello G18


giovedì 21 agosto 2014

3 giorni di anticapitalismo, antifascismo, antimilitarismo ed organizzazione sociale per discutere, analizzare, approfondire metodi e strategie di lotta in un territorio sempre più colonizzato dal profitto.
SUBURBANA FESTIVAL X EDIZIONE 22-24 AGOSTO 2014

Autorganizzazione – Proiezioni-Dibattiti – Concerti

paolo sesto-case bianche, città vecchia-via Garibaldi Taranto




PROGRAMMA:




Venerdì 22


Ore 18:00 Prima trasmissione radio web di
RADIO CASE BIANCHE




A seguire SPETTACOLO TATRALE

h 21,30
WILLIAM
LE 3 CORDE
CHITARRE E TAMMORRE


villetta Carlo Giuliani-Case Bianche-Paolo VI




Sabato 23

RAGGAE-ROOTS
h 21



JEKO SELECTA AKA
REBEL CITY SOUND SYSTEM
BIG LELE SCHERIFF
DANILO YRA
IP VI


villetta Carlo Giuliani-Case Bianche-Paolo VI




Domenica 24


HIP HOP RAP MILITANTE

h 21





ACERO MORETTI
C.U.B.A. CABBAL
HACC
TANEELO
SFK
LADY CAT FREE
BIG HOMER DJ


Biblioteca popolare Via Garibaldi 210
















PER TUTTA LA DURATA DELL'EVENTO BAR, CUCINA POPOLARE, MOSTRE, PROIEZIONI E BANCHETTI INFORMATIVI.





Info: suburbanafestival.blogspot.com












genoeg nie!


يكفي!


nahikoa!


Prou ya!


αρκετά!


достаточно!


go leor!


Mo' avast!



mercoledì 23 luglio 2014

I CRIMINALI NON RISIEDONO NELLA CITTA' VECCHIA MA NEI PALAZZI DEL POTERE.



La Guardia di Finanza di Taranto, in data 23 luglio 2014, ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo d'urgenza di edifici di proprietà comunale ubicati nella Via Di Mezzo della città Vecchia di Taranto ritenuti pericolanti. Nove persone tra imprenditori e funzionari comunali sono indagate per il delitto di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni finanziarie destinate a ditte appaltatrici di lavori mai eseguiti.

L'ennesimo caso, quello di Via Di Mezzo, che ci induce a denunciare ancora una volta l'abbandono dell'isola da parte di politici criminali (che pur di ricavare profitto non si preoccupano di sacrificare vite umane) e del sistema di corruttela che comprende le solite ditte affidatarie di lavori pubblici complici del degrado e dello svuotamento della città vecchia.

Oltre la tentata strage, la beffa dell'ennesimo svuotamento di una parte dell'isola: dinamica, questa, che deve essere assolutamente evitata. Una diaspora, quella degli abitanti della città vecchia, che dura ormai da più di quarant'anni: i cittadini sono costretti ad emigrare verso quartieri dormitorio in seguito ai lavori fantasma e ai crolli (non ultimi quelli di vico Fanuzzi, di S. Martino e quelli passati sotto la denominazione di “piccoli cedimenti di intonaco” in Via Paisiello e in Via Duomo laddove, in tempi non sospetti, richieste di intervento furono sottoscritte dai Vigili del Fuoco che allertavano, così, il Comune ad intervenire) che portano alla luce il risultato del totale abbandono del quartiere da parte della classe politica corrotta rispetto alla quale la pubblica amministrazione è tenuta a prendere provvedimenti risolutivi e decisivi, assumendosi ogni responsabilità rispetto alla cosa pubblica.

In uno scenario drammatico, enfatizzato da tentativi di risanamento alquanto inutili, ribadiamo come la pratica dell’autorecupero popolare, attuabile dagli abitanti del centro storico e non solo, possa fungere da soluzione concreta per garantire un risparmio sull'iter dei lavori pubblici e per sottrarre alle solite ditte “amiche” l'assegnazione degli appalti.
La città vecchia necessita di osservatori popolari che conoscano e controllino la gestione dei fondi pubblici e l'attuazione delle misure di sicurezza degli spazi abitativi e di socialità del quartiere.

Nel brevissimo tempo, però, è assolutamente doveroso cercare il confronto con le famiglie che abitano le case di Via Di Mezzo oggetto di sgombero e ascoltare la loro volontà come quella, ad esempio, di non accettare soluzioni temporanee di fortuna come soggiornare in alberghi o in B&B. Queste volontà DEVONO essere eseguite, senza condizioni, da chi ha la possibilità di poter provvedere alla loro sistemazione temporanea. Nel frattempo, non bisogna perdere di vista l'obiettivo di messa in sicurezza di quegli stabili: quelle case devono essere restituite ai legittimi abitanti e continuare ad essere vissute.

BASTA CROLLI, BASTA DEPORTAZIONI, BASTA POLITICI CRIMINALI

Comitato di quartiere Città Vecchia - Casa Occupata Via Garibaldi 210














giovedì 17 luglio 2014

PRESIDIO CON IL POPOLO PALESTINESE A TARANTO






L'ASSEMBLEA DELL'AUTORGANIZZAZIONE TARANTINA comunica che in data venerdì 18 luglio 2014, a partire dalle ore 19:00 in piazza Maria Immacolata angolo via d'Aquino a Taranto, si terrà un presidio contro l'aggressione israeliana alla striscia di Gaza e in solidarietà con il popolo palestinese. 



DINANZI A QUESTO ENNESIMO GENOCIDIO, CAMUFFATO COL NOME DI "GUERRA AL TERRORISMO", NON POSSIAMO RESTARE INDIFFERENTI. PARTECIPIAMO NUMEROSI.

PALESTINA LIBERA








OLTRE 230 MORTI IN 9 GIORNI E PIÙ DI 1.400 FERITI:

IL 70% SONO CIVILI. QUESTO È SOLO IL BILANCIO PARZIALE, DESTINATO AD AGGRAVARSI, DELL'AGGRESSIONE DI ISRAELE ALLA GENTE DI PALESTINA.


A fine giugno, non identificati “estremisti palestinesi” hanno rapito tre giovani coloni israeliani. Nessuna rivendicazione, eppure il governo israeliano è certo che il colpevole sia Hamas (che governa legittimamente la striscia di Gaza) che, a pochi giorni dall'accaduto, aveva appena firmato un accordo di riconciliazione nazionale con l'Autorità Nazionale Palestinese di Abu Mazen.
Per stanare i sequestratori e trovare i tre ragazzi, Israele lancia l’operazione “Brother's Keeper”.
Quando i tre giovani vengono trovati uccisi, alcuni israeliani sequestrano, torturano e bruciano vivo Mohammed Abu Khadr, 16 anni (di cui vedremo il volto sui nostri giornali solo molti giorni dopo, senza sapere altro) e il governo israeliano scatena l’operazione “Bordo Protettivo”, una serie di bombardamenti indiscriminati su civili, case, scuole, ospedali e orfanotrofi della striscia di Gaza, uno dei luoghi più popolati del mondo.

Per i media siamo evidentemente di fronte ad una guerra che, se fosse realmente tale rivendicherebbe l'esistenza di un esercito palestinese.
E’ così che la verità lascia il posto alla parzialità: i fatti scompaiono per cedere il passo alla libera ricostruzione. A Gaza non c'è alcuna guerra in corso. A Gaza è in corso una aggressione da parte di un esercito occupante. Un'occupazione militare che dura dal lontano 1948 e che, in quell'anno, causò l'esodo forzato di migliaia di palestinesi, evento ricordato dagli stessi come “Nakba” (catastrofe). Un'occupazione militare che attua una politica di pulizia etnica verso tutta la Palestina storica. Oggi, i profughi palestinesi sono oltre 4 milioni.
L’attuale aggressione di Israele sulla striscia di Gaza non smentisce questa politica genocida.

La macchina della propaganda israeliana tenta ancora di narrare le sue politiche come vittimistiche e di difesa costruendo pretesti per nuove ondate di distruzione indiscriminata sulla popolazione Palestinese.
La strategia sionista di brandire politiche brutali come risposta ad hoc a qualsiasi azione palestinese è vecchia come la stessa presenza sionista in Palestina.

I mezzi per raggiungere l'obiettivo della “Grande Israele” sono cambiati negli anni, la formula però è rimasta la stessa: per quanto possa cambiare la visione sionista di uno Stato ebraico, ciò potrà realizzarsi solo ed esclusivamente senza la presenza di un numero significativo di palestinesi. Uno “stato” quello israeliano privo di qualsiasi caratteristica per potersi definire tale, che basa la sua economia su quella bellica ma sopratutto sul furto e lo sfruttamento delle risorse umane (manovalanza palestinese per costruire colonie) e territoriali come l'acqua e l'agricoltura. Uno “stato” militare, razzista e religioso che obbliga i potenziali cittadini israeliani al giuramento del credo ebraico in barba a molti ebrei nel mondo che non si riconoscono nello “stato” di Israele.

La solidarietà al popolo palestinese viene normalmente e demagogicamente criminalizzata ed intesa come azione antisemita. A quest'accusa noi rispondiamo, sulla base dei motivi storici che ci hanno visti e ci vedono dalla parte degli oppressi, affermando che i palestinesi sono SEMITI. Pensiamo che un popolo sotto occupazione militare abbia il diritto di resistere con ogni mezzo necessario per liberarsi e liberare la propria terra.

TERRA, ACQUA E LIBERTA' PER IL POPOLO PALESTINESE.

Assemblea autorganizzazione tarantina

giovedì 10 luglio 2014

GIOVEDì 17 LUGLIO
ALLA BIBLIOTECA POPOLARE 


RED 'N' BLUE REBEL VIBES & RANDEZ VOUZ
LIVE DJ-SET
h 21


SABATO 19 LUGLIO
ALLA BIBLIOTECA POPOLARE

MOSTRA-VIDEO-BANCHETTI-MUSICA
CENA POPOLARE
il ricavato andrà a sostenere le/i compagn* privati della libertà



DOMENICA 20 LUGLIO
VILLETTA CARLO GIULIANI
Paolo VI


giornata di mobilitazione 
PRANZO POPOLARE
MOSTRA FOTOGRAFICA
REBEL CITY SOUND SYSTEM dj-set



GIOVEDì 24 LUGLIO
ALLA BIBLIOTECA POPOLARE



BRUSCA DEEP SESSION

lunedì 19 maggio 2014

martedì 6 maggio 2014

giovedì 17 aprile 2014

LA CITTA’ VECCHIA DI TARANTO DAL PICCONE RISANATORE ALLA RIGENERAZIONE URBANA: STORIE DI ORDINARIA SPECULAZIONE.






Sono passati più di ottant’anni da quando, con un colpo di piccone, il regime fascista inaugurò la politica di distruzione del centro storico di Taranto, mascherandola con le esigenze del “risanamento”. La demolizione del pittaggio Turripenne, insieme al quale caddero a centinaia, case, slarghi, postierle, vicoli e chiese, rappresentò piuttosto l’esigenza di svuotare l’isola del suo contenuto umano e sociale più formato e combattivo, dove più forti erano il radicamento territoriale e la coscienza popolare. Politiche che anche nell’era democratica purtroppo, non hanno mancato di sferrare i loro colpi mortali all’isola, con la diaspora degli abitanti della città vecchia costretti ad emigrare verso altri quartieri dormitorio in seguito ai crolli, tra tutti quelli di Vico Reale nel 1975, e l’abbandono coatto di pesca, tradizioni, socialità, memoria storica. A tutto vantaggio della monocultura militare e industriale, sotto il cui cappello si è sviluppata la peggior classe politico amministrativa d’Italia, capace di arricchire i soliti noti e di indebitare e ammalare questa città, e i suoi figli, per generazioni.
Questa operazione giunge poi sino ai giorni nostri con interventi di cosiddetto”restauro urbano” compiuti, dopo lo svuotamento della città vecchia, unicamente sull’edilizia. Un’operazione determinata da una precisa volontà politica, quella di rendere inagibile ed obsoleta una struttura urbana, e con essa chi ci risiede, negando per anni servizi sociali essenziali in un civile stato di diritto.
Dai Piani Urban alla cosiddetta Rigenerazione Urbana nulla infatti rimane dei roboanti proclami di recupero ambientale e socio culturale del centro storico, e nel mentre si continuano a sostenere scellerati progetti di ampliamento ad est (da Sircom al San Cataldo passando per Cimino - Auschan), la città vecchia continua a crollare pezzo dopo pezzo, i suoi vicoli ad essere murati, il suo enorme patrimonio storico artistico e culturale ad essere disperso o svenduto.
Dopo le compravendite, le speculazioni e le partite di giro cosa rimane per la gente dell’isola dei fondi, ingenti, della Rigenerazione Urbana?
Aldilà degli annunci puntualmente disattesi dai fatti, quale sarà, per esempio, la destinazione d’uso dei Palazzi Troilo e Carducci?
Quali gli interventi di riqualificazione dell’area di via Di Mezzo retrostante la chiesa di S. Giuseppe?
Numerose testimonianze, anche locali, dimostrano che pratiche come l'autocostruzione e l'autorecupero di edifici, piazze, contesti urbani abbandonati e degradati coinvolgendo la popolazione residente possono innescare meccanismi in grado di rivitalizzare non solo gli spazi fisici ma anche e soprattutto di elevare il livello della qualità della vita, rispondendo tra l'altro a bisogni fondamentali e facendolo in maniera sostenibile, con un utilizzo minore di risorse economiche.
La partecipazione degli abitanti dell’isola ai processi e alle scelte resta invece una chimera vagheggiata per ottenere un visto in più sui progetti per i prossimi fondi regionali e comunitari, e poco convincono, i documenti programmatici, tavoli, manifesti d'intenti, sponsorizzati da uomini di partito e diretti dagli “addetti ai lavori”.
Né servirà ad alcunché in città vecchia il monumento bronzeo celebrativo al carabiniere, voluto da Sindaco e Giunta Comunale per riportare il senso dello Stato e della legalità tra i vicoli, interpretando i sentimenti di non si capisce quale popolazione. Soldi pubblici sprecati, in questo particolare momento storico ed in un quadro talmente emergenziale, per un’opera che appare tanto incomprensibile quanto inutile.
E’ invece ora che la popolazione della città vecchia torni ad essere protagonista del proprio destino scippato da Istituzioni e ceto politico ed a riprendersi la propria dignità, cominciando dal pretendere voce in capitolo nelle scelte. per questo il Comitato di Quartiere di via Paisiello/P.zza Monteoliveto e la Casa Occupata di via Garibaldi promuovono una
ASSEMBLEA POPOLARE
MARTEDI' 29 APRILE 2014 ORE 17.30
VIA DI MEZZO, C/O POSTIERLA VIA NUOVA CITTA' VECCHIA
Dietro la chiesa di San Giuseppe

25 APRILE



25 APRILE
LA LIBERAZIONE È UN DOVERE ATTUALE!!!

CORTEO PER LE VIE DEL CENTRO STORICO

IL QUARTIERE È DI CHI LO VIVE!!!


ore 10 CONCENTRAMENTO
DISCESA VASTO

ore 13 ARRIVO IN PIAZZA MONTEOLIVETO
PRANZO POPOLARE

ore 20 BIBLIOTECA POPOLARE
SERATA MUSICALE

mercoledì 9 aprile 2014

XI EDIZIONE DELLE GIORNATE DELLA MADONNA



MERCOLEDÌ 16 APRILE h 18
MOSTRA FOTOGRAFICA
E PROIEZIONI
'DA VICOLI CHIUSI A SPAZI APERTI'
a seguire
MUSICA DIFFUSA


GIOVEDÌ 17 APRILE h 22
dj set
REBEL CITY SOUND SYSTEM


TUTTE LE SERE GASTRONOMIA POPOLARE

domenica 30 marzo 2014

APRILE

SABATO 5 APRILE
Zio UMBERTO DJ SET
h. 21
BIBLIOTECA POPOLARE VIA GARIBALDI 210



SABATO 12
STENCIL RIOT
BIBLIOTECA POPOLARE VIA GARIBALDI 210





GIOVEDì 24
FACEVAMO QUELLO CHE DOVEVAMO
BIBLIOTECA POPOLARE VIA GARIBALDI 210



giovedì 6 marzo 2014

MARZO !!!!

SABATO 22 MARZO IL RITORNO


  • COMITATO DI QUARTIERE CITTA' VECCHIA VIA ARCO PAISIELLO G 18 TARANTO   h 20.00


  • IL RITORNO
    Spettacolo teatrale ispirato alla storia del Partigiano Brindisi, PIETRO PARISI, il Maratoneta della Valle d'Itria

    Ideato e scritto da
    SALVATORE ARENA

    Attore narrante
    MASSIMO ZACCARIA

    Consulenza musicale
    MONICA ANDOLINA


    Un uomo attraversa la seconda guerra mondiale. Con la divisa da partigiano. Attraversa la guerra e ne resta macchiato. Ritorna alla sua casa, ritorna all’albero d’ulivo. C’è la madre ad attenderlo per lavarlo dentro sino in fondo, per togliere quel sangue che gli macchia la vista, per essere ancora uomo, per ritrovare la parola, per dare un nome a quel dolore, per ritrovare un senso e appartenere ancora a questo mondo.

    in collaborazione
    con l'Ass. Cul. Luzzart e Comune di Cisternino.
    Patrocinato dalla Sezione ANPI di Brindisi


    L'ATTORE - MASSIMO ZACCARIA

    Attore pugliese, classe 1979. Ha iniziato la sua formazione con alcuni ex membri del Teatro Kismet, agli inizi del 2000. Nel corso degli anni ha collaborato con diverse compagnie teatrali (tra cui Nuove Produzioni Spettacolari di Bari e Mana Chuma teatro di Reggio Calabria).

    Nel 2005 è finalista al Festival delle Arti di Bologna, con lo spettacolo "Sangue freddo" sulla vicenda umana e politica di Peppino Impastato.

    Nel 2007 si specializza in un corso di tecniche e drammuturgiche del teatro medievale, e sempre nello stesso anno vince il premio come Attore Giovane talento con lo spettacolo "Il minotauro" di F. Durrenmatt.

    Nel 2009 è finalista al Premio Scenario per Ustica con lo spettacolo "La cisterna", uno spettacolo scritto e diretto da Salvatore Arena, in cui tratta la vicenda drammatica della Truck Center di Molfetta (Ba), accaduta nel marzo 2008.

    Oltre al teatro, ha lavorato anche come attore soprattutto in cortometraggi, tra cui "Lutto di Civiltà" di Pierluigi Ferrandini, proiettato in concorso per la sezione cortometraggi al festival di Cannes 2011, e ha preso parte nel ruolo di Ulisse nel lungometraggio diretto da Mimmo Mongelli "Outis Suite", un progetto "TalkingLands 2013”.

    http://www.youtube.com/watch?v=A8p-LwBZJRk


VENERDì 21 MARZO NEWROZ 2014

  • COMITATO DI QUARTIERE PAOLO VI h 18.00

  • I COMITATI DI QUARTIERE PAOLO VI E CITTA' VECCHIA, CASA OCCUPATA VIA GARIBALDI E LA COMUNITA' KURDA DI TARANTO ORGANIZZANO IL CAPODANNO KURDO 2014.
    COME OGNI ANNO, L'OCCASIONE DEL CAPODANNO KURDO PERMETTE ALLA CITTADINANZA DI CONOSCERE GLI ASPETTI DI CULTURE DIVERSE E DI AVVICINARSI ALLE VICENDE POLITICHE CHE LE CARATTERIZZANO.UNA POSSIBILITA' PER SOLIDARIZZARE, INTERAGIRE E DISCUTERE DI QUESTE PROBLEMATICHE ATTRAVERSO LE TRADIZIONI, LA MUSICA ED IL CIBO.
    LO SCENARIO DI QUEST'ANNO E' IL QUARTIERE PAOLO VI, CHE GIA' IN PASSATO SI E' RESO PROTAGONISTA DI SCAMBI CULTURALI ACCOGLIENDO I BAMBINI E LE BAMBINE DEI CAMPI PROFUGHI SAHARAWI.
    DURANTE LA SERATA CI SARANNO VIDEOPROIEZIONI, MOSTRE FOTOGRAFICHE, BANCHETTI INFORMATIVI E MUSICA.CENA POPOLARE CON PIATTI TIPICI DELLA TRADIZIONE KURDA.
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    La questione territoriale curda risale almeno alla fine dell'Impero ottomano il quale già ridimensionato col Trattato di Londra del 1913 che concludeva le guerre balcaniche, alla fine della prima guerra mondiale con il Trattato di Sèvres dell'agosto 1920 si trovò ridotto ad un modesto Stato entro i limiti di parte della penisola anatolica, privato di tutti i territori arabi e della sovranità sugli stretti del Bosforo e dei Dardanelli. Con esso la Grecia guadagnava le città di Adrianopoli e Smirne, da cui i Greci furono allontanati nel 1923. Il Trattato, inoltre, prevedeva ampie tutele per le minoranze nazionali (armene e curde) presenti in Turchia e, ai suoi art. 62 - 64, garantiva ai curdi la possibilità di ottenere l'indipendenza all'interno di uno Stato i cui confini sarebbero stati definiti da una commissione della Società delle Nazioni designata ad hoc. Il Trattato ebbe quattro firmatari per conto del governo ottomano ma non venne ratificato dal Parlamento Ottomano poiché questo era stato precedentemente abolito il 18 marzo 1920. Esso ricevette il sostegno del Sultano Mehmet VI ma fu invece fortemente osteggiato dal "Padre dei turchi", Mustafa Kemal Pasha (Ataturk), già vincitore della Battaglia di Gallipoli, il quale vinse la Guerra Turca d'Indipendenza (1920-1923) e costrinse le ex potenze alleate a tornare al tavolo negoziale. Le parti firmarono e ratificarono un nuovo Trattato a Losanna nel luglio 1923, che cancellava ogni concessione ai curdi, agli armeni e ai greci. Lo storico territorio curdo si trovò diviso fra diversi nuovi stati.
    Nel 1945 si forma, con l'appoggio dell'Unione Sovietica, il partito democratico curdo. Il 22 gennaio 1946, in territorio iraniano, viene proclamata la formazione di una repubblica popolare curda, con capitale Mahabad. Con il ritiro delle forze sovietiche, le truppe iraniane riconquistano il territorio, condannando a morte i vertici politici, compreso il Presidente Qazi Muhammad.
    I Paesi dove essi risiedono non sono ovviamente disposti a rinunciare a parte del loro territorio e hanno spesso negato l'esistenza di una identità nazionale (e quindi politica) curda. In assenza di normali processi politici, i nazionalisti curdi hanno spesso fatto ricorso alla forza delle armi. Lo scontro è spesso violento e si sono segnalati atti terroristici e di guerriglia da parte curda, seguiti da feroci repressioni (ad es. il bombardamento di Halabja con armi chimiche da parte dell'esercito iracheno di Saddam Hussein). Il Partito Democratico del Kurdistan (PDK) e la Unione Patriottica del Kurdistan (UPK) in Iraq, il Partito Democratico del Kurdistan Iraniano ed il Partito per la Libertà del Kurdistan (PJAK) in Iran sono gruppi ben equipaggiati ed addestrati finanziati direttamente o indirettamente dagli USA dislocati in Iraq ed alcuni Paesi europei. Grande quantità di denaro, infatti, fluiscono in conti correnti bancari turchi generalmente a prestanome. Differente è la questione del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) in Turchia, unico partito curdo a proseguire la lotta armata e di ispirazione marxista. Questo partito è osteggiato da tutte le potenze, comprese quelle occidentali, e viene tacciato di terrorismo.
    Dietro la definizione geografica si nasconde uno dei luoghi più ricchi di petrolio al mondo, generando intorno ad esso forti interessi economici, tra cui l'invasione americana in Iraq. A seguito delle due guerre del golfo (1990-1991 e 2003) e dell'invasione statunitense in Iraq, la questione dei curdi si inserisce nel quadro delle strategie da seguire per ottenere il controllo del territorio e delle sue preziose risorse. All'inizio gli Stati Uniti sembravano non ostili all'indipendenza del nord iracheno con capitale a Kirkuk, sperando che passasse sotto la loro "tutela", ma (anche in seguito alle pressioni dell'alleata Turchia) hanno accettato, come del resto gli stessi curdi iracheni, un Iraq federale con la capitale a Baghdad, in cui la regione curda non ha ancora ottenuto le città petrolifere di Kirkuk e di Mossul.
    La popolazione curda all'inizio del XX secolo ha subito una politica di discriminazione razziale che non ha esempi in nessun altra parte del mondo, soprattutto nel kurdistan turco. Gli stati che attuarono queste politiche, principalmente la Siria e la Turchia, le hanno condotte con il fine di negare persino l'identità e l'esistenza stessa del popolo curdo]; utilizzando tutti i mezzi a disposizione, televisione, radio, stampa, esercito, polizia e istituzioni scolastiche, per attuarla.


    DOMENICA 16 MARZO RICORDANDO DAX


    • CASA OCCUPATA VIA GARIBALDI 210-CITTA' VECCHIA-h 10.30

    • La casa occupata via garibaldi 210 e il comitato di quartiere citta' vecchia organizzano una giornata di controinformazione antifascista in memoria di dax, ucciso per mano fascista la notte del 16 marzo del 2003. Una giornata di memoria da dedicare al giovane antisfacista parigino Clement e al cantante militante rap greco Pavlos, detto KillahP, recentemente scomparsi in due agguati di mano neonazista. L’assassinio di Clement del 5 giugno scorso, avvenuto in pieno giorno, ha messo sotto i riflettori le infiltrazioni dell’estrema destra neonazista che si stanno diffondendo in modo sempre più preoccupante anche nei movimenti di liberazione animale a livello europeo; i responsabili della morte di Pavlos, avvenuta il 18 settembre scorso, appartengono alla nota organizzazione nazista greca Alba Dorata, responsabile di numerose violenze, in particolare contro i migranti. Li ricordiamo insieme a Dax e alla Notte Nera perchè di fascismo e di repressione ancora oggi si muore.

      DURANTE LA GIORNATA SARANNO PRESENTATI VARI DOCUMENTI VIDEO SULLA "NOTTE NERA DI MILANO" E MOSTRE FOTOGRAFICHE SULL'ANTIFASCISMO.
      PER IL PRANZO POPOLARE CHE SI SVOLGERA' ( SE IL TEMPO LO PERMETTERA') DAVANTI LA CASA OCCUPATA GARIBALDI E' GRADITA LA CONFERMA.
      DJ SET PER TUTTA LA GIORNATA.

SABATO 15 MARZO-VIVERE SENZA SLOT-


Biblioteca Popolare Casa Occupata Via Garibaldi 210 Città Vecchia Taranto h 18.30


Nel cuore della ricca e alacre Lombardia, Pavia è considerata “la capitale italiana delle slot machine”. Qui la crisi colpisce duro: emergenza casa, emergenza lavoro, emergenza ‘ndrangheta ed emergenza slot. E se si trattasse soltanto di aspetti diversi del declino?
Quattro trentenni, tra cui Ludovica Cassetta di Taranto, un po’ per esperimento, un po’ per attivismo, decidono di occuparsi della questione usando gli strumenti e i linguaggi dei social network e delle lotte giovanili. Due di loro sono informatici e creano un sito, SenzaSlot.it, per fare una mappatura “dal basso” di tutti i bar d’Italia senza macchinette mangiasoldi. In pochi mesi ricevono 2000 segnalazioni da ogni provincia del Paese.




GIOVEDI' 6 MARZO ALLE ORE 19, PRESSO LA BIBLIOTECA POPOLARE, PRESENTAZIONE DEL LIBRO " PERCHE' AMO QUESTO POPOLO" CON LA SCRITTRICE SILVIA TODESCHINI.
In questo libro è presente una raccolta di interviste effettuate dal 
settembre al dicembre 2011 nella striscia di Gaza. le interviste 
sono intervallate da brevi note storiche e descrizioni, che mirano 


a contestualizzarle. si è scelto di intervistare persone di diversa 


estrazione sociale e di diverse appartenenze politiche, per dare

una panoramica più ampia possibile delle pratiche volte a

combattere l’occupazione sionista. sono centrali, infatti, non

tanto le sofferenze del popolo palestinese quanto la forza che esso

riesce a trasmettere nel continuare tenacemente a resistere. sono

stati presi ad esempio quindi il contadino, che per nessuna ragione
vuole smettere di coltivare la sua terra anche se attaccato dai
cecchini israeliani; la giovane blogger, che vuole comunicare con
il “mondo fuori” che cosa significhi vivere a Gaza; il rapper, che
ha deciso di esprimere il suo dissenso con la musica; le attiviste del
movimento per il boicottaggio disinvestimento e sanzioni verso
Israele, che chiedono di non supportare l’apartheid sionista; chi
porta avanti la lotta armata, perchè con tutte le armi che Israele
usa contro i palestinesi essi hanno diritto di rispondere a tono; chi
pensa sia più efficace la lotta popolare nonviolenta, perchè può
coinvolgere più persone ed essere più efficace a livello mediatico;
e tante e tanti altri.
Leggendolo scoprirete che le storie di queste persone sono in
realtà molto più vicine di quel che si possa pensare. Non solo
perchè il mediterraneo ci unisce ma anche perchè, prima di tutto,
sono storie umane.

Silvia Todeschini, è attivista dell’International solidarity movement (Ism) e della rete italiana Ism. si è recata in cisgiordania con l’Ism all’inizio del 2009, per poi cercare di tornare un anno dopo ed essere respinta all’aeroporto di tel aviv dalle forze di frontiera israeliane. È stata attivista Ism a Gaza dall’ottobre 2010 al giugno 2011, e poi da settembre 2011 al dicembre dello stesso anno.




mercoledì 26 febbraio 2014

mercoledì 19 febbraio 2014


LE DATE DEL MARE NON FINISCONO!!!
Un' opera di Salvatore De Rosa, psicologo, storico militante e attivista,precursore delle lotte sociali e politiche, ostinato nel riscatto della sua città.

Taranto 21 febbraio 2014

Benché la tua casa sia il mondo, ti diremmo bentornato lo stesso a casa tua e abbracceremmo il mare che ha riportato a noi l'orma del tuo piede, persa e ritrovata.”
(i compagni e le compagne)

L'opera che sarà presentata venerdì al comitato di quartiere città vecchia, è una possibilità per tutti di conoscere questo autore tarantino, un intellettuale di prim'ordine, un vorace investigatore della società.
Nella nebbia da cui non riusciamo ad evadere, questo libro vorticoso, che si popola di date rifatte al mare, è come un faro o un fuoco acceso a cui rivolgere lo sguardo per comprendere la strada da seguire. Questo mare che e' simbolo della sua città, spogliata, depredata e deturpata ma che è anche promessa di libertà, d'amore e di riscatto.
Così Salvatore scrive di Taranto “ Ciò che fu tanto in un sito benedetto dalla natura: quando, laddove io sono adesso, vi erano solo alberi sorvolati dal grido di gabbiani, sarà stato un paradiso di facile caccia e pesca, però il fortunato abitarvi, che qui formò una città molto prima che si abbozzasse Roma, si trasformò periodicamente in grave sfortuna, ché di ferro in ferro fu conquistata fino all'acciaio del siderurgico”.
E' un introspezione nella pienezza e nell'evoluzione del sentimento di riappropriazione della “ vera quotidianità” essenza vitale per il popolo degli esseri umani; il confronto incandescente tra coloro, che pur essendo ambedue sommersi dal fluido marino, scrutano e osservano il mondo in maniera diversa: chi esplora fondali mai battuti, chi si trascina dietro i residui del tempo perduto.
Siamo certi che il lettore apprezzerà quest'uomo libero e profondo, che delle sue idee ne ha fatto un patrimonio pubblico, e saprà interpretare il suo stile di vita come patrimonio regalato alle generazioni attuali e future.


Vi aspettiamo venerdì 21 alle ore 19 presso il comitato di quartiere città vecchia in via arco Paisiello g 18

martedì 18 febbraio 2014

Venerdì 21 e Sabato 22 Febbraio




Sabato 22 Febbraio 
in occasione della giornata di mobilitazione nazionale contro la criminalizzazione e la repressione delle lotte in preparazione del corteo nazionale di metà marzo a Roma, 
i Comitati di Quartiere e la Casa Occupata  via Garibaldi 210  
organizzano un dibattito con i no-tap e i no-triv presso la biblioteca popolare a partire dalle 19.

LE LOTTE NON SI ARRESTANO!




In quel luogo che un giorno lo stupì per la sua 'internazionalità' Salvatore continua ad essere protagonista. Sono ancora vive dentro di noi le sue idee e continuiamo ad interrogarci su come possa una città riprendersi la sua dignità ed il suo diritto ad esistere garantendo la giustizia sociale.

venerdì 21 febbraio presentiamo il suo primo libro 
Le date del mare non finiscono

un libro che esplora il suo rapporto con il mare e offre utili spunti per riflettere su ciò che amava di più la sua terra e la libertà.
Sicuri che le sue parole saranno ancora da sprono per parlare del presente e sopratutto del futuro, per parlare di una terra che deve riprendersi la sua dignità seguendo un percorso che va continuamente modellato ed adattato. Un percorso che vede nei suoi germogli passati la prassi del compagno Salvatore de Rosa.

lunedì 13 gennaio 2014

domenica 19 gennaio



dalle ore 20
COMPLEANNO
di
MINUDDO E 
ANTONIO MANELLI IL VACCARO
CITTÀ VECCHIA STYLE