CHI VIVE NELLA LOTTA MUORE LIBERO
con tutto il fervore rivoluzionario
le compagne ed i compagni
hasta siempre Salvatore, Zio Antonio e Claudio

SENZA RAPPRESENTANZA NÉ ISTITUZIONE
NEL TUO RICORDO PER LA RIVOLUZIONE

martedì 30 novembre 2010

giornata nazionale acqua pubblica

manifestazione NO OPERE INUTILI!

11 Dicembre 2010: una giornata di lotta per difendere il nostro futuro
All’inizio di Ottobre 2010 si erano svolte nel nostro paese significative iniziative di lotta contro le grandi opere: Messina, Firenze e la Val di Susa avevano lanciato un appello per una settimana di mobilitazione “per riunire, dall'estremo Nord al profondo Sud una Italia impoverita dalla speculazione, rassegnata al degrado, narcotizzata da una informazione distorta, devastata da una enorme colata di cemento”. All’appello avevano risposto in decine di migliaia, per dire NO al Ponte sullo stretto, NO al sottoattraversamento AV di Firenze, NO al TAV Torino-Lione. In quegli stessi giorni anche i cittadini di Stoccarda scendevano in piazza per respingere il progetto di una megastazione riprendendo le nostre stesse ragioni: un ponte di solidarietà aveva unito le loro e le nostre lotte.
 La risposta di Messina, di Firenze e della Valsusa è stata anche un segnale di ripresa di un paese che resiste: di un paese che combatte l’intreccio politica/affari/mafia, che si oppone alla distruzione dell’ambiente e difende i beni comuni, che non accetta la logica dell’emergenza e pretende una politica capace di guardare al domani, che si oppone alla militarizzazione dei territori, al ritorno al nucleare, che rifiuta la cancellazione dei diritti e difende gli spazi di partecipazione democratica. E’ un paese che vuole essere protagonista del proprio futuro e non intende consegnarlo alle lobby che governano la politica, un paese che pratica l’altra politica, quella capace di rispondere ai bisogni e non ai ricatti delle segreterie dei partiti, dando voce a chi si organizza dal basso.
 Oggi lanciamo un nuovo appello: una giornata di lotta che veda mobilitazioni diffuse a livello locale unirsi con la forza della ragione contro la violenza di un potere politico/mafioso che attacca le condizioni di vita in nome del profitto. Da Vicenza sommersa non solo dall’acqua dell’alluvione in una regione consumata dalla cementificazione ma soprattutto dal fango di una base militare che rappresenta uno strumento per la politica di aggressione verso altre popolazioni e di militarizzazione del territorio, a Messina che non si rassegna a dover subire il ponte dei desideri e degli affari; dalla Val di Susa che con la sua determinazione conduce da vent’anni una resistenza popolare mai vinta, a Napoli e tutta la Campania sommersa dai rifiuti e dalle menzogne di chi scarica sui cittadini colpe e responsabilità che sono di politici e camorristi con nomi e cognomi; da L’Aquila che ha saputo alzare la voce e da sotto le macerie di un terremoto che ha rappresentato un tragedia per molti e una nuova opportunità di business per pochi  ha levato la sua voce per denunciare una militarizzazione camuffata da ricostruzione, alle tante realtà sparse per il paese che resistono a grandi opere che di grande hanno solo la distruzione e le dimensioni del business.
 Due appuntamenti su tutti: in Val di Susa e a Napoli (o Terzigno). L’appuntamento del Sud tenterà di riunire, in un unico corteo interregionale, tutte le esperienze che da tempo rivolgono la loro critica ad una aggressione ai territori e all’ambiente che determina solamente inquinamento generalizzato. L’elevato livello di conflittualità espresso dalle resistenze di Terzigno e Giugliano ha mostrato come sia possibile non cedere di fronte all’arroganza di un potere politico corrotto. Dopo anni di uso strumentale dell’emergenza, caratterizzata dalla sospensione dello stato di diritto (commissariati straordinari, produzione di leggi speciali e militarizzazione del territorio), è il momento di ribadire, facendo corpo unico, che non saremo più disponibili ad accettare la degradazione imposta dal profitto. L’esigenza è quella di ritrovarsi in una giornata unitaria, provenienti da territori diversi ma allo stesso modo contaminati, per dare un orizzonte condiviso di concretezza ai contenuti delle vertenze che in questa fase la lotta pone: respingere le conseguenze delle attuali politiche ambientali, mettere al primo posto i bisogni/desideri della popolazione, la difesa dei beni pubblici dall’aggressione privatizzatrice, produzione della politica come autodeterminazione del sociale nella diretta ed autonoma organizzazione della sua vita.
 Il prossimo 11 Dicembre diventi una giornata di lotta per dire NO alla devastazione dell’ambiente e alla militarizzazione dei territori, NO alle grandi opere inutili, devastanti e dai costi insostenibili, No alla logica dell’emergenza sul tema dei rifiuti, NO alla cancellazione dei diritti. Una giornata di lotta per la difesa dei territori  e per far valere gli interessi delle popolazioni, e un segnale ai migranti costretti a salire sulle gru per essere visibili per dire loro che il paese che scende in piazza è al loro fianco.
Nella stessa data si terranno anche manifestazioni in altre città dell’Europa, promosse da un coordinamento di comitati che vede riuniti spagnoli, francesi, italiani, tedeschi e sloveni che si oppongono al TAV; anche in questa occasione possiamo costruire un ponte tra le diverse lotte: più lungo di quel ponte sullo stretto che non vogliamo si faccia mai.
Movimento No Tav Valle di Susa, Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana, Movimento disoccupati organizzati Banchi Nuovi, Rete campana salute e ambiente, Rete anticapitalista campana.
 Per adesioni: retecampanasaluteambiente@gmail.com 
vesuvioinlotta@gmail.com

sabato 27 novembre 2010

venerdì 3 dicembre PERIFERIE IN AZIONE




I Comitati di Quartiere di Taranto
Venerdì 3 Dicembre
organizzano :

ore 16. Mostra fotografica a cura della Scuola Popolare Città vecchia
           Esposizione oggetti prodotti da plastica riutilizzata



ore 19. Presentazione del libro Cultura, natura morta


a seguire dj-set
ZUINGO YOUTH FEAT BIM BOOM BAM

mercoledì 10 novembre 2010

COMUNICATO STAMPA SAHARAWI


In questi gironi di in cui la repressione marocchina nei confronti del SAHARA OCCIDENTALE è comparsa nella cronaca internazionale, Taranto si trova ad ospitare il gruppo musicale Saharawi: “Estrellas Seguia El Hamra”. Il nome del gruppo già racchiude le rivendicazioni che i ragazzi fanno per il loro popolo, infatti “Seguia el Hambra” è la zona desertica denominata “Fiume Rosso” che da sempre deve essere inserita nei confini del futuro stato Saharawi. Tale progetto è inserito nelle attività dell’Associazione Salam, che nasce dalla volontà di giovani operanti nel campo della cooperazione internazionale di creare un mezzo con il quale lavorare direttamente con i popoli del Mediterraneo e con particolare attenzione al popolo Saharawi. L’Associazione segue in modo preferenziale progetti avviati presso i campi profughi Saharawi e le nostre attività si basano sull’idea che, nonostante i quasi 40 anni di esilio del popolo Saharawi nel deserto, si debbano continuare le tradizioni e le attività che un tempo venivano svolte in quello che oggi è il Sahara occupato dal Marocco. Dopo numerosi viaggi intrapresi dai soggetti parte dell’associazione e da colleghi connessi con altri progetti umanitari, si è sentita forte l’esigenza di creare progetti non assistenzialisti, ma che creino lavoro e possibilità di crescita sociale e il laboratorio musicale è uno di questi. Per Taranto è un’occasione speciale, in quanto potremmo sentire direttamente da persone Saharawi qual è la situazione che si vive oggi ai campi e come questi trent’anni di esilio abbiamo creato una divisione netta tra ciò che accade del Sahara Occupato e ciò che avviene nei campi profughi in Algeria. Il gruppo sarà ospitato dal Comitato di Quartiere città vecchia (Via Arco Paisiello G18) nelle giornate di Venerdì 12 Novembre e Sabato 13. Nella prima giornata ci sarà un dibattito aperto sulla tematica: “Saharawi: trent’anni di lotta e d’esilio” che inizierà a partire dalle 20:30 con, a seguire cena Saharawi. Sabato ci sarà invece lo spettacolo musicale dalle 21:00 in poi. Le musiche che andremo ad ascoltare fanno parte di un repertorio che ha come finalità quella di recuperare la musica tradizionale e le litanie Saharawi, ed è inserito in un progetto di cooperazione tra ragazzi italiani dell’Associazione Salam e ragazzi del campo del “27 de Febrero”. L’idea centrale del progetto è quella di creare un centro culturale, autogestito e autofinanziato dai ragazzi di ambo i sessi e con particolare attenzione alle persone con disabilità, in cui si possa condividere non solo il tempo (in un campo profughi vuol dire quasi l’intera giornata) ma costruire dei percorsi di autodeterminazione che mirino a portare il loro messaggio identitario fuori dai campi. Questo laboratorio mira a diventare un luogo in cui fare musica vuol dire recuperare l’identità Saharawi e allontanarsi dal contesto della globalizzazione e uniformità al modello europeo, che tanto dilaga presso i campi. Nel tour italiano si sta’ incidendo anche un disco che avrà la funzione di finanziare il laboratorio. Questa attività di raccolta fondi viene fatta nelle serate, in quanto i ragazzi sono voluti essere loro stessi protagonisti diretti della campagna di donazioni, convinti che non l’assistenzialismo sia il loro futuro, ma un percorso che li veda protagonisti in prima persona del cambiamento del loro popolo

martedì 2 novembre 2010

cineforum popolare

Continuano i giovedì di cinema popolare...Start ore 21.

GIOVEDÌ 4 NOVEMBRE MUNICH  

GIOVEDÌ 11 NOVEMBRE HOTEL RWANDA

GIOVEDÌ 18 NOVEMBRE BLOOD DIAMOND

GIOVEDÌ 25 NOVEMBRE SYRIANA

Venerdì 5 Novembre serata contro la Repressione





Nel silenzio quasi totale che caratterizza l'attuale fase di "movimento", si avvia a conclusione la vicenda che vede 13 militanti condannati per i fatti del 13 maggio 1999 -la resistenza alle cariche selvagge della polizia davanti al consolato americano di Firenze.
Il prossimo 5 novembre infatti si svolgerà l'udienza in corte d'appello, nella quale si dovrà confermare o meno l'allucinante sentenza di condanna in primo grado a ben 7 ANNI per le accuse di resistenza pluriaggravata.

Venerd' 5 Novembre serata di musica e controinformazione al comitato di quartiere Città Vecchia.