CHI VIVE NELLA LOTTA MUORE LIBERO
con tutto il fervore rivoluzionario
le compagne ed i compagni
hasta siempre Salvatore, Zio Antonio e Claudio

SENZA RAPPRESENTANZA NÉ ISTITUZIONE
NEL TUO RICORDO PER LA RIVOLUZIONE

giovedì 19 dicembre 2013

RIGENERAZIONE URBANA? Da Vicoli Chiusi a SPAZI APERTI!






DAL 26 AL 29 DICEMBRE
IL COMITATO DI QUARTIERE CITTÀ VECCHIA
E LA CASA POPOLARE OCCUPATA VIA GARIBALDI 210

presentano:
RIGENERAZIONE URBANA? 
DA VICOLI CHIUSI A SPAZI APERTI!

Quattro giorni di iniziative di controinformazione sulle pratiche  da operare nei territori segnati dalle speculazioni edilizie e dalla colonizzazione dell'industria pesante.
Le iniziative creano una cornice appropriata per l'inaugurazione della BIBLIOTECA POPOLARE (c/o via Garibaldi 210) che nasce dalla volontà degli occupanti di via Garibaldi 210 di continuare il percorso di rivalutazione storico e culturale cominciato con l'occupazione del 25 Agosto. 
In questa dimensione va letta la mostra fotografica vicoli chiusi, un intenso susseguirsi di scatti sulle pratiche istituzionali di 'valorizzazione' dei vicoli pulsanti di storia della meravigliosa e abbandonata città vecchia. Mostra che ambisce ad evolversi e completarsi mediante scatti sulle pratiche di autorganizzazione ed autorecupero che speriamo si diffondano sempre di più in tuto il territorio tarantino. Una strada per realizzare questa ambizione verrà segnata il 28, presso la biblioteca popolare, quando la mostra verrà arricchita dagli scatti sul recupero del ex-ostello della gioventù rendendo evidente cosa intendiamo per SPAZI APERTI!

GIOVEDÌ 26 DICEMBRE
proiezione del video
URBAN II: la grande truffa
a seguire ZIO UMBERTO selecta

VENERDÌ 27 DICEMBRE
presentazione della mostra fotografica
VICOLI CHIUSI
a seguire cena popolare e musica diffusa

SABATO 28 DICEMBRE
inaugurazione della BIBLIOTECA POPOLARE
Via Garibaldi 210
+mostra fotografica DA VICOLI CHIUSI A...
 SPAZI APERTI

DOMENICA 29 DICEMBRE
Presidio informativo
BASTA CROLLI BASTA POLITICI
Mercato via di Mezzo h 10
dalle 18 presso la biblioteca popolare
proiezioni sull'inizio della siderurgia a Taranto
a seguire BRUSCA dj-set

lunedì 25 novembre 2013

ricordando Benedeto Petrone

Il COMITATO DI QUARTIERE CITTA' VECCHIA RICORDA IL COMPAGNO BENEDETTO PETRONE ( BENNY) UCCISO PER MANO FASCISTA IL 28 NOVEMBRE 1977.
Giovane comunista che il 28/11/1977, mentre chiacchierava con amici, fu aggredito da una squadra di neofascisti; rallentato nella fuga dai postumi della poliomielite che lo aveva colpito da bambino, venne ucciso a colpi di coltello e cacciavite. Il solo responsabile che venne condannato si suicidò poi in carcere.
DURANTE LA SERATA CI SARA' UNA MOSTRA FOTOGRAFICA CHE RICORDERA' I GIORNI DEL TRAGICO ASSASSINIO E DOCUMENTI VIDEO SULL'ANTIFASCISMO.
OCCASSIONE QUESTA PER RICORDARE I TANTI COMPAGNI UCCISI E PER NON DIMENTICARE CHE L'IDIOZIA FASCISTA UCCIDE ANCORA.

TARANTO E' ANTIFASCISTA!!!


giovedì 21 novembre 2013



BASTA CROLLI E MURI ALZATI DA POLITICI INDAGATI




Dopo l'ennesimo crollo avvenuto martedì 12 Novembre nella via Nova, postierla storica e suggestiva della città vecchia, che ha rimarcato lo stato di abbandono e degrado in cui versa da tempo il borgo antico, tra l'indifferenza della politica locale, si assiste nuovamente alla vergognosa pratica di murare i già pochi accessi rimasti, senza neanche interpellare i residenti.
Ancora una volta non si attuano politiche reali di salvaguardia del patrimonio storico-culturale e nonostante le numerose chiacchiere spese da sempre più politicanti, ci si limita ad attendere che altri crolli permettano nuove speculazioni, senza curare minimamente la vivibilità del quartiere.
Riteniamo che una politica di valorizzazione e salvaguardia del nostro patrimonio culturale non possa sicuramente avvenire senza interventi concreti che mirino a restaurare e mettere in sicurezza tutti gli stabili pericolanti. Assistiamo quotidianamente a sprechi e investimenti che continuano a favorire palazzinari e speculatori, mentre gli interventi di 'sicurezza' sui crolli si limitano a muri che ghettizzano sempre di più il quartiere. Ovviamente questi interventi di facciata, oltre a non risolvere il problema dei crolli, diventano un ulteriore ostacolo alla vita quotidiana degli abitanti stessi, sia dal punto di vista sociale che economico, rendendo complicate anche le più banali attività quotidiane.
Risulta impossibile credere che davvero le istituzioni abbiano anche solo pensato di candidare Taranto a capitale della cultura europea 2019, quando il più importante patrimonio culturale di questa città viene abbandonato a se stesso, attendendo che il continuo degrado permetta ulteriori speculazioni con la complicità delle istituzioni criminali.

Pretendiamo interventi strutturali rapidi e definitivi e non i soliti rimedi insensati e insufficienti ( le cosiddette 'pezze a colori').

PER QUESTO INVITIAMO TUTT* A PARTECIPARE AL PRESIDIO DI CONTROINFORMAZIONE CHE TERREMO SABATO 23 DALLE ORE 10.30 IN VIA GARIBALDI ANGOLO VIA NOVA
( NEI PRESSI DELLA CHIESA SAN GIUSEPPE)
LA CITTA' VECCHIA E' DI CHI LA VIVE




Comitato di Quartiere Città Vecchia-Casa Occupata via Garibaldi 210

mercoledì 13 novembre 2013

GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE DONNE CONTRO scritto da Isabella Lorusso


GIOVEDI' 21 NOVEMBRE, ALLE ORE 19.00, PRESENTIAMO CON LA PRESENZA DI ISABELLA LORUSSO, IL SUO LIBRO "DONNE CONTRO". A SEGUIRE CI SARA' UNA CENA POPOLARE.

http://www.youtube.com/watch?v=1-4oSVzmzW4

"Questo libro è un viaggio che dura quindici anni, inizia a Barcellona nel 1997 e finisce a Mosca nel 2012. Si tratta di una raccolta di interviste realizzate a donne che hanno vissuto la guerra civile spagnola e che appartengono a gruppi politici diversi: sono anarchiche, marxiste, antifasciste e libertarie. Unite nella differenza e divise negli ideali queste donne hanno cercato di lasciare questo mondo migliore di come l’hanno trovato. È un libro pensato, realizzato e scritto da donne, donne che mi hanno accompagnato durante le interviste, suggerito percorsi di ricerca e ospitato nelle loro case. Donne con un fucile in spalla, un megafono in mano e un bisturi tra le dita; donne in trincea e donne rinchiuse in casa, donne infermiere, scrittrici, donne miliziane e donne operaie. Donne appostate ad ogni angolo di casa, ad ogni palpito di lotta, ad ogni trincea di vita. Mosca 22 dicembre 2011".

Isabella Lorusso

Isabella nasce ad Ostuni e, dopo il liceo, si trasferisce a Bologna per studiare Scienze Politiche; con una borsa di studio Erasmus vive, nel 1995, a Barcellona dove incontra e intervista gli ultimi militanti del POUM reduci da una guerra che hanno condotto (e purtroppo perso) tanto contro i fascisti quanto contro gli stalinisti. Nel 1997 si trasferisce a Madrid e lì milita nel gruppo di appoggio alle madri di piazza di maggio ed è attiva anche nella Escalera Karacola, la casa occupata e gestita da sole donne.
Nel 2002 si trasferisce in America Latina e lì insegna italiano non sono negli Istituti di Cultura e nelle Università peruviane, ma anche e soprattutto nelle carceri di massima sicurezza ove incontrerà i guerriglieri dei maggiori gruppi politici del paese, appartenenti a Sendero Luminoso e all'MRTA. Per la sua formazione politico-militante viene anche chiamata a gestire vari casi di violazione di diritti umani nelle carceri di Tumbes e Lima, ove denuncia gruppi paramilitari che operavano, in nome dello stato, contro sindacalisti e guerriglieri durante i vent'anni di guerra civile e sotto la dittatura di Alberto Fujimori Fujimori. Rientrata in Italia descrive le sue esperienze in America latina nel libro Otokongo, che le ricorda un ponte alla periferia di Lima. Poi continua a dedicarsi alla scrittura, e nel 2013 vengono alla luce ben tre dei suoi libri: "T1/3. Storia di un femminicidio" che racconta di un caso di femminicidio che Isabella vive sulla sua pelle; "Donne contro", intervista a donne che hanno vissuto la guerra civile spagnola e fondato gruppi femministi anarchici e marxisti; e "Un dìa sin ti", una raccolta di testi politici e personali scritti interamente in lingua spagnola, pubblicati in varie riviste in Italia, Spagna e in America Latina.
Nei vari anni partecipa e fonda molti gruppi femministi in varie parti del mondo tra cui Lilith luna piena di Bologna; Lisistrata di Milano; Las rebeldes di Barcellona; GALF (gruppo activistas lesbianas y feministas) di Lima; Manuelita Saenz di Cuzco; Mujeres Libres di Bologna e collabora a una trasmissione radiofonica a Radio Onda Rossa di Milano e Brescia chiamata "Tutte le donne del mondo".
Attualmente vive e lavora a Bologna dove si occupa di counseling (psicologia), dell'insegnamento della lingua italiana e spagnola ed è in procinto di scrivere e pubblicare il suo sesto libro.

-Libri pubblicati di Isabella Lorusso :
nel 2010 pubblica il saggio " Spagna ’36 – Voci dal POUM", Ibiskos Editrice Risolo, raccolta di interviste sulla guerra civile spagnola; nel 2012 è la volta di Otokongo, Ibiskos Editrice Risolo, il suo secondo libro, dove descrive le sue esperienze in America latina. Nel 2013 pubblica "T 1/3. Storia di un femminicidio" , Ibiskos Editrice Risolo; "Donne contro", csa editrice,e un libro interamente in lingua spagnola dal titolo "Un dìa sin ti" , una raccolta di racconti e di testi giornalistici scritti per vari giornali in Spagna, Italia e America Latina.

giovedì 7 novembre 2013

mercoledì 30 ottobre 2013

VENERDÌ 1 NOVEMBRE

IL COMITATO DI QUARTIERE PRESENTA:

cena popolare dalle 20:00

BANDITI DJ-SET
rock-ska selecta

mercoledì 16 ottobre 2013

lunedì 26 agosto 2013

Gli occupanti della casa di via Garibaldi 210




LA CASA E' DI CHI L'ABITA


PERCHE' OCCUPIAMO?

Perché siamo disoccupati, studenti e lavoratori precari che fanno fatica a sottostare alle regole economiche imposte da affitti e mutui sempre più inaccessibili. Per questo abbiamo deciso di riappropriarci di un diritto fondamentale come quello della casa, negato a sempre più persone, a fronte di un vuoto abitativo di circa 16.000 alloggi sfitti fra pubblici e privati.


PERCHE' QUESTO EDIFICIO?

Perché è l'ennesima dimostrazione di denaro pubblico sprecato, ovvero i fondi europei del progetto URBAN II, che prevedeva la nascita di un ostello, realizzato e abbandonato da molti anni. Per evitare che anche questo palazzo diventi fatiscente e pericolante, come la maggior parte degli edifici dell'isola, vogliamo recuperarlo abitandolo e, attraverso i suoi spazi, renderlo utile con progetti di aggregazione sociale volti a tutta la comunità. E' necessario ricordare che ancora oggi la città vecchia è sprovvista di servizi fondamentali quali l'acqua corrente o un centro sanitario.


PERCHE' IN CITTA' VECCHIA?

Perché come tarantini sentiamo il dovere di riappropriarci delle nostre radici storiche, economiche e sociali, vivendo ogni giorno e non saltuariamente i suoi vicoli ed il suo mare. Pensiamo che la soluzione dell'auto recupero, che veda gli abitanti stessi protagonisti, sia necessaria ed utile affinché l'isola non venga trasformata in una macchina di profitti per pochi, oltre che per contrastare la svendita di immobili che il comune sta attuando a favore di privati speculatori che vorrebbero sovvertire le reali radici della città e la sua vocazione storica.





QUI STIAMO E QUI RESTIAMO – LA CITTA' VECCHIA E' DI CHI LA VIVE



Invitiamo tutti e tutte a partecipare attivamente e ad essere solidali






giovedì 22 agosto 2013

Giovedì 22

II giorno della IX edizione di Suburbana
h:21

dj set RAGGAE-ROOTS

RED AND BLUE VIBES

ROOTSOLDJER C

DREAD BLOCK

mercoledì 14 agosto 2013

suburbana 2013



Un anno passato in piedi: l'ilva ed il sistema che disintegra una città.
 Prospettive future: limiti e possibili sviluppi di radicalizzazione delle lotte.

Non ci sentiamo di dire niente di più rispetto a una possibile traccia di discussione, ma pensiamo che partire da queste due condizioni rilevanti possa favorire lo svolgersi della assemblea in un dibattito ricco di visioni future.Per tanto ci limiteremo a dare una nostra minima considerazione in termini di analisi.

La parentesi lunga ed evolutiva di crisi, che l'umanità in questo nuovo secolo sta attraversando, è la risultante del processo di deturpazione generale dei diritti, conquistati a durissimo prezzo dalle generazioni passate nel defunto, ma mai domo '900.Vediamo gli stessi diritti, ad ogni latitudine del pianeta, lesi sempre più in egual misura e con pari livello di sfruttamento dei territori e delle persone; vi è una intensificazione dell'elemento di rottura, da parte “dell'azione politica istituzionale”, contro le richieste delle popolazioni che subiscono inermi le loro scelleratezze; vi è inoltre un ulteriore intensificazione da parte della stessa a garantire affaristi, speculatori e multinazionali.

Ed è sintomatico come proprio in questo baratro, che popolazioni intere scorgano la possibilità di riorganizzarsi in aggregati di lotta a difesa delle proprie vite e dei territori.
Nella reale voglia di costruire il sentimento di riappropriazione dei luoghi in cui questo popolo nasce, abita, produce ricchezza e muore, di poter modellare infine con le proprie mani il futuro che lo attende.
Il cammino verso questa direzione già è preso, quindi sta a tutti noi non perdere l'orientamento nei deserti di vite spezzate, che il capitalismo crea.

La logica del disfattismo, deve essere marginalizzata per permettere la compenetrazione materiale nei luoghi della esigenza collettiva, non più individualista ma alla ricerca di “regole” tattiche e strategiche che ci permettano di superare la crisi della rappresentanza. Il rapporto biunivoco che questi due concetti assumono, in un insieme di rottura storica con il passato più recente, trova la sua collocazione ideale nella trasversalità dei movimenti cittadini o extra cittadini. Questi fattori riportano l'asse in equilibrio, per lo meno nel tipo di concentrazione pluralistica, con il disequilibrio vissuto nelle lotte degli ultimi decenni; nei tentativi dimostratisi insufficienti, ma che comunque hanno favorito la crescita esponenziale intorno al livello di partecipazione popolare, che risultava altrimenti svilito ed esangue.

I Popoli autoconvocati in assemblee larghe ed eterogenee, possono coniugare la propria rappresentanza, praticando l'abbattimento del concetto di delega, che tanto ha inciso negativamente sul rapporto con l'esistente quotidiano.Questa si dimostrerà una strada lunga e tortuosa, che sicuramente affaticherà l'esercizio della lotta, ma produrrà sicuramente certezze in più per le nuove generazioni militanti. Però, è anche vero, che la traduzione immediata nelle vite e nei territori, dovrà assolutamente evolversi in una profonda fase di studio teorico che di pari passo coniugandosi con la pratica, porterà sempre più vaste fette di popolazioni diffuse e attive, alla critica scientifica del sistema “capitalismo” da un punto di vista di classe.

Tradurre questo concetto senza incappare nella retorica auto celebrativa, rappresenterebbe una grossa sfida che darebbe la possibilità di radicalizzare l'esercizio di queste lotte, altrimenti destinate a risultare contenitori pieni di opportunità fisiologiche, bloccandole in un eterno presente, nei propri limiti, nel paradosso di una non crescita.Formare quanta più gente possibile alla pratica anticapitalista, deve essere l'orizzonte; creare scuole dal basso che pratichino questo concetto, l'obiettivo. Educare una comunità a non arrendersi alle scelte imposte dai “direttivi politici finanziari”, porterebbe la stessa a considerarsi parte attiva nei luoghi della trasformazione culturale politica ed economica.

La tendenza negativa a difendersi in termini vertenziali dagli attacchi padronali deve essere rivisitata tatticamente all'interno di passaggi intermedi che altro non sono che l'amalgamento di esperienze diverse. Le stesse potranno trovare spazi di agibilità nell'immediato futuro, non in risoluzioni para istituzionali e burocratizzate, ma nella trasformazione stessa del soggetto in lotta che tramite l'idea collettiva comunitaria, possa dare nuovo impulso alla storia della società umana.

Suburbana è alla sua nona edizione e come ogni anno fa le sue valutazioni politiche in base al lavoro svolto nei perimetri della fame.Suburbana si affaccia da una piccola finestra sul mondo che di notte ci illumina il cammino nella lotta internazionale, tanto cara a noi maldestri viaggiatori di mari in tempesta.




CI HANNO INSEGNATO L'ARTE DI ARRANGIARCI, IMPAREREMO QUELLA DI LOTTARE

Assemblea Suburbana sabato 24 Agosto ore 18 comitato di quartiere città vecchia.




Comitati di quartiere Taranto – Arco Paisiello G18
comitato.di.quartiere@email.it - 0994716012

martedì 23 aprile 2013

25 APRILE -LIBERIAMOCI- La Città Vecchia è di Chi la Vive


25 APRILE 2013

GIORNATA DI MOBILITAZIONE
dalle 10:00 
Corteo antifascista in Città Vecchia
a seguire Pranzo popolare
Street art
banchetti informativi
proiezioni antifasciste
controinformazione
dj set Brusca- Molòn Labè

venerdì 22 marzo 2013

4 giorni della MADONNA!!!!!

il comitato di quartiere città vecchia presenta
la X edizione dei
4 GIORNI DELLA MADONNA!!!!

Mercoledì 27

Presentazione del libro RIOT
-Storie di resistenza-
La casa editrice BEPRESS-edizioni in movimento-
 sarà presente per l'occasione


Giovedì 28

Proiezioni+ FREE dj-set


Venerdì 29

DREAD BLOCK dj-set


Sabato 30

Tra inquinamento e svendita del patrimonio
dibattito sul centro storico e mar piccolo con Angelo Cannata dell'associazione LE SCIAjE
a seguire PESIUPEG ORNINTÈ selecta



 tutti i giorni cucina popolare e birra artigianale

Mercoledì 27 Marzo

IL COMITATO DI QUARTIERE
CITTÀ VECCHIA
presenta
RIOT -storie di ordinaria resistenza-
di Bob Kolb






Dalle 20 Presentazione del libro alla presenza della casa editrice BEPRESS- edizioni in movimento

a seguire:
cena popolare, birra artigianale e musica diffusa

martedì 29 gennaio 2013